Morte Floyd, la stretta al collo è legale negli Usa. Ma il Senato vuole abolirla

Morte Floyd, la stretta al collo è legale negli Usa. Ma il Senato vuole abolirla

La stretta al collo negli Usa è legale. Il Senato pensa di abolirla per evitare tragedie come quella di George Floyd.

WASHINGTON (STATI UNITI) – La morte di George Floyd potrebbe portare ad un importante cambiamento negli Stati Uniti. La stretta al collo negli Usa, nonostante le polemiche e i casi sospetti, è sempre stata legale ma ora il Senato è pronta ad abolirla.

In un pacchetto di misure presentato da Cory Booker e Kamala Harris sono pronti a chiedere il divieto del chokehold per evitare tragedie simile a quella dell’afroamericano ucciso a Minneapolis.

Donald Trump non si è pronunciato

Il pacchetto di misure è stato presentato in Senato per la lunga trafila parlamentare. Il presidente Trump non si è ancora pronunciato sull’iniziativa con la sua posizione che potrebbe essere fondamentale per il destino di questa iniziativa.

La proposta non dovrebbe avere particolari problemi alla Camera mentre al Senato ci potrebbe essere qualche piccolo intoppo in più. I ragionamenti sono in corso e nelle prossime settimane sarà presa la decisione definitiva.

Roma 23/05/2017 – Il Presidente degli Stati Uniti d’America in visita in Italia / foto Insidefoto/Image nella foto: Donald Trump

Donald Trump ci pensa

Nessuna posizione precisa da parte di Donald Trump. Il leader della Casa Bianca si sta confrontando con il suo staff. Un via libera a questa proposta potrebbe consentire all’ex tycoon di guadagnare dei consensi che sono stati persi tra pandemia e morte di George Floyd.

La stretta al collo è sempre stato uno degli argomenti più discussi negli Usa con nessun presidente che ha deciso di vietare questa mossa. La morte di George Floyd e le conseguenti proteste potrebbero coincidere con lo stop definitivo al chokehold. La proposta è stata presentata in Senato e nelle prossime settimane la misura dovrà essere approvata in Aula. La svolta sembra essere vicina anche se molto dipenderà da Donald Trump che ancora non si è pronunciato.