Stretta anti AirBnb: multe fino a 5mila euro per gli affitti brevi

Stretta anti AirBnb: multe fino a 5mila euro per gli affitti brevi

Lo conferma il nuovo decreto del governo con una stretta sulle locazioni brevi di Airbnb: ecco cosa c’è da sapere per non correre rischi.

Se avete programmato un weekend in pieno relax in una delle più belle zone turistiche d’Italia, fate attenzione alla nuova stretta “anti Airbnb” del governo. Per chi vorrà alloggiare nel centro storico delle Città Metropolitane, potrebbe essere costretto ad andare in hotel o in altre strutture ricettive.

Stretta anti Airbnb: di cosa si tratta?

Per evitare lo spopolamento dei centri storici e l’aumento dei prezzi sugli affitti a lungo termine, il governo ha emanato un nuovo decreto legge che vieta gli affitti brevi. I turisti saranno obbligati quindi a soggiornare per almeno due notti per non incappare in multe fino a 5 mila euro.

La bozza del decreto spiega infatti che “gli affitti brevi per finalità turistiche di immobili a uso abitativo situati nei centri storici dei Comuni capoluogo delle Città metropolitane, non potranno avere una durata inferiore a due notti consecutive“.

Sotto il mirino, le città di: Roma, Firenze, Napoli, o Venezia ma anche Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Messina, Palermo, Reggio Calabria e Torino

La nuova norma prevede inoltre che solo le seconde case potranno essere affittate per finalità turistiche: il divieto di affitti brevi è infatti previsto per gli appartamenti “di residenza della parte conduttrice”.

Le regole per affittare casa

Secondo la decisione del governo Meloni, il numero di appartamenti che potranno essere associati al regime fiscale per gli affitti in locazione breve (da 1 a 30 notti) scendono da quattro a due. Superata questa soglia, l’attività potrebbe essere svolta a livello imprenditoriale.

Il Ministero del turismo assegnerà un codice identificativo univoco nazionale (Cin) ad ogni unità immobiliare ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche. Nel frattempo, il proprietario dell’immobile potrebbe rischiare una multa fino a 8.000 euro

Il Cin può essere richiesto alle singole Regioni, mentre i comuni dovranno controllare che gli host segnalino sui canali di promozione, sulle piattaforme social e sulla porta dell’immobile stesso il codice identificativo.

Tra le nuove norme, c’è anche l’obbligo di dotare l’abitazione con tutti gli impianti anti incendio e con dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio. L’obbligo di riscuotere l’imposta di soggiorno finisce invece ai portali telematici.