Scuola, studenti universitari supplenti alle materne e alle elementari? L’ipotesi al vaglio del Ministero dell’Istruzione.
Studenti universitari insegnanti alle materne e alle elementari. Sarebbe questa, stando a quanto emerso nelle ultime ore, l’ipotesi al vaglio del Ministero dell’Istruzione, chiamato a risolvere il problema dei pochi supplenti a disposizione in vista del prossimo anno scolastico.
Carenza di personale
Il grande problema per la scuola post-Coronavirus è rappresentato dal fatto che dal prossimo anno scolastico serviranno più insegnanti e più assistenti scolastici, bidelli. Personale che al momento il Ministero fatica a reperire.
Studenti universitari come supplenti alla materna e alla elementari
Per far fronte al poco personale a disposizione, il Ministero, come riferito dal Corriere della Sera, starebbe valutando l’ipotesi di impiegare come insegnanti studenti al terzo anno di Scienze della Formazione primaria, che si ritroverebbero così catapultati da un giorno all’altro nel mondo dell’insegnamento.
Le polemiche
Inevitabilmente l’ipotesi ha scatenato le polemiche. Il piano al vaglio del Ministero ha diverse criticità facilmente individuabili. I nuovi docenti sarebbero inevitabilmente poco preparati alla sfida. Tra la teoria e la pratica c’è un abisso e il sistema di formazione italiano purtroppo è molto teorico e troppo poco pratico. Il rischio è che molti docenti del domani possano accusare il colpo di una situazione insostenibile e decidere di cambiare strada.
Ma i rischi esistono anche per i ragazzi, che in un momento delicato della crescita sarebbero affidati a docenti senza esperienza. Magari con ottime referenze, che non fanno un ottimo insegnante.
Ovviamente la selezione sarebbe minuziosa e sicuramente si eviterà di mandare allo sbaraglio soggetti non ancora pronti per il grande salto.
La discussione divide i sindacati, il mondo dei medici e quello dei docenti.
Riapertura della scuola, le indicazioni del CTS
Arrivano intanto dal Comitato Tecnico Scientifico le indicazioni per la riapertura della scuola.
Insegnanti e personale scolastico dovranno sottoporsi al test sierologico a due settimane dalla riapertura della scuola. I soggetti positivi saranno sottoposti a tampone per capire se si tratti di attualmente positivi o di soggetti che hanno contratto o incontrato il virus in passato.