I nuovi studi sulla variante Omicron sembrano confermare quanto detto in precedenza: la terza dose protegge dalla mutazione.
ROMA – I nuovi studi sulla variante Omicron sembrano confermare quanto ipotizzato in un primo momento. La mutazione registrata in Sudafrica si conferma più contagiosa ma, secondo quanto riferito da alcuni studi che devono essere ancora confermati, non più aggressiva soprattutto con la terza dose.
Gli approfondimenti continueranno nei prossimi mesi per provare ad avere maggiori informazioni su un virus che continua ad essere ancora con diversi punti da accertare.
Oms: “Mai vista una variante diffondersi a questo ritmo”
In attesa di conoscere meglio questa variante, l’Oms ha consigliato a tutti i Paesi di mettere in campo misure restrittive per evitare un’ondata di contagi importante. “La mutazione si sta diffondendo ad un ritmo mai visto – ha precisato Ghebreyesus riportato dall’Adnkronos – i dati che arrivano dal Sudafrica fanno pensare a sintomi lievi rispetto alla pericolosità della variante Delta“.
Si tratta di una notizia sicuramente importante e che apre la strada alla fine della pandemia. Con la mutazione prevalente si potrebbe iniziare a dare vita alla convivenza con il virus. E nei prossimi giorni ci potrebbero essere importanti novità.
La variante Omicron in Italia
L’Italia, al momento, ha un vantaggio rispetto agli altri Paesi. Uno studio dell’Iss, che dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni, potrebbe confermare la presenza in Italia di circa 100 casi, numeri sicuramente minori rispetto agli altri Stati.
Da qui la decisione di chiudere i confini ai Paesi europei, ma su questa decisione potrebbe presto esserci un confronto con il resto degli Stati membri per provare ad arrivare ad un confronto. I dubbi da parte di Bruxelles sono diversi, ma il premier Draghi non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro su questa misura ed è intenzionato a difenderla anche davanti agli altri leader del Vecchio Continente.