Lo studio della Fondazione Gimbe sul coronavirus: “Quattro regioni sono ancora in fase 1”.
ROMA – Quattro regioni in fase 1. E’ questo lo studio della Fondazione Gimbe sul coronavirus in vista delle prossime riaperture. Il via libera in Piemonte, Liguria, Lombardia e nella provincia di Trento potrebbero portare ad un nuovo aumento dei contagi.
I dati in queste zone non sono stabili e si rischia di fare un passo indietro per quanto riguarda la pressione sulle strutture sanitarie. Si tratta di studi che si basano sull’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana e il numero totale per ogni 100.000 abitanti.
I dubbi sulla decisione del Governo
Il provvedimento di aprire in modo nazionale non ha convinto la Fondazione Gimbe. Troppa differenza tra Nord e Sud con il Meridione che poteva avere più libertà rispetto alle regioni del Settentrione. In queste zone la crescita sembra essere più controllata e per questo si poteva dare delle concessioni maggiori.
Nelle prossime settimane dovranno essere valutate con attenzione tutte le regioni del Nord con le Marche. Secondo questo studio, sono loro ad avere il rischio più alto di una crescita dei numeri. Lazio e Sicilia sono vicine alla fascia verde, cioè quelli con numeri molto bassi.
La differenziazione territoriale
Un piano nazionale che non convince in molti tanto che il Governo è pronto dal 18 maggio a passare ad una differenziazione territoriale se il trend si confermerà stabile. Al vaglio del Comitato Tecnico-Scientifico tutte le ipotesi anche se fino a questo momento non è semplice fare delle previsioni visto che mancano ancora due settimane e l’andamento potrà cambiare in futuro.
La speranza da parte del Governo resta quella di poter aprire i negozi in tutta Italia e magari anticipare il via libera nelle zone più sicure.
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