I risultati di uno studio dell’Università di Oxford sul desametasone.
ROMA – Sono stati pubblicati i risultati di uno studio dell’Università di Oxford sul desametasone. Secondo questa ricerca, il farmaco steroideo potrebbe essere un’arma efficace per salvare la vita ai pazienti con una riduzione del 35% della mortalità.
Gli studiosi hanno precisato che non esiste nessun riscontro sull’efficacia di prevenzione dell’antinfiammatorio e per questo si sconsiglia di prenderlo come protezione da un possibile contagio.
Lo studio
Con il desametazone la riduzione del tasso di mortalità potrebbe essere del 35% in quei pazienti che hanno avuto bisogno di ventilazione. I risultati dello studio condotto dall’Università di Oxford sono stati anticipati dalla Bbc che parla del “più grande studio al mondo che sta testando i trattamenti già evidenti“.
“Questo – ha precisato Peter Horby, a capo del team, citato dal Corriere della Sera – è finora l’unico farmaco che ha dimostrato di ridurre la mortalità e la abbatte in modo significativo. E’ un grande passo avanti”. “Il trattamento – ha aggiunto il collega Martin Landray – dura fino a 10 giorni, il farmaco costa circa 6 euro, in totale si spendono in media di 40 euro per salvare la vita“.
Il desametazone
Il desametazone è un farmaco che sin dai primi anni ’60 è utilizzato per trattare diverse patologie, come artrite reumatoide e asma. Il medicinale è stato utilizzato per ridurre l’infiammazione. Sembra, inoltre, che aiuti a fermare alcuni danni che posso verificarsi nelle persone che hanno contratto il coronavirus.
L’utilizzo in Italia
In Italia il desametazone è stato utilizzato in alcune Regioni. Il farmaco compare, ad esempio, nelle linee guida sui farmaci della Lombardia. “E’ stato descritto un beneficio di desametasone a basso dosaggio e per un periodo di limitato di tempo, nella riduzione della mortalità […]. Appare ragionevole considerare l’impiego di desametasone esclusivamente in pazienti con ARDS confermata e su indicazione intensivistica“.
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