Stupratore seriale, si ferma l’orrore: ecco cosa ha deciso la Cassazione

Stupratore seriale, si ferma l’orrore: ecco cosa ha deciso la Cassazione

La Cassazione ha deciso: Simone Borgese dietro le sbarre dopo aver violentato una studentessa, i dettagli dell’inquietante vicenda.

La vicenda di Simone Borgese, l’uomo arrestato lo scorso 8 maggio con l’accusa di aver violentato una studentessa, ha preso una piega drammatica. Dopo cinque mesi di arresti domiciliari, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai difensori di Borgese. Con questa decisione, si spalancano le porte del penitenziario romano di Regina Coeli per l’uomo, già noto per precedenti penali significativi.

Il caso di Simone Borgese: il suo passato torbido

Borgese non è nuovo al sistema giudiziario. Era già stato condannato a sette anni e sei mesi per violenza sessuale, rapina e lesioni ai danni di una tassista nel maggio 2015. 

Dopo aver scontato la pena, è stato scarcerato il 10 novembre 2021. Tuttavia, il suo arresto di maggio ha riacceso i riflettori sulla sua figura particolarmente controversa.

Nel provvedimento del gip di Roma, Maddalena Cipriani, si sottolinea il “concreto pericolo che commetta delitti della stessa specie di quello per cui si procede. Un pericolo che sarebbe desumibile dalle modalità delle condotte, che dimostrano la volontà di sopraffazione dell’uomo cui fa da contorno al circostanza che il Borgese ha precedenti specifici”, riporta LaStampa.it

La dinamica dei fatti dello scorso maggio

Il 39enne Simone Borgese, lo scorso 8 maggio, aveva fatto salire sulla sua auto una studentessa, approfittando della sua richiesta di indicazioni stradali, mentre attendeva l’autobus in via della Magliana. 

Secondo le ricostruzioni, Borgese ha poi portato la giovane in una zona isolata, dove l’ha costretta a subire una violenza. Dopo aver perpetrato l’atto, l’uomo l’ha riaccompagnata nei pressi di Villa Bonelli, lasciandola traumatizzata. 

La studentessa, con grande coraggio, ha denunciato l’accaduto, dando il via a un’immediata indagine da parte delle forze dell’ordine. Con la decisione della Cassazione Borgese è finito in carcere.