Continuano le indagini degli smartphone degli indagati: ieri si era parlato di filmati in cui le ragazzine erano costrette a masturbarsi.
La vicenda degli abusi perpetrati nei confronti delle due cuginette di 10 e 12 anni di Caivano, comune in provincia di Napoli, si fa sempre più raccapricciante. Ieri, infatti, si era parlato dell’esistenza di filmati in cui si vedevano le due bambine masturbarsi: oggi, secondo quanto trapelato, è spuntata l’ipotesi che quei video sarebbero stati venduti ad alcuni pedofili online.
La procura di Napoli Nord ha dato 30 giorni di tempo al perito incaricato di analizzare gli smartphone dei due maggiorenni indagati, rispettivamente di 18 e 19 anni, mentra la procura minorile farà la stessa cosa sugli altri 8 sospettati, minori d’età compresa fra i 14 ed i 17 anni.
Abusi cominciati in giovanissima età?
In caso venisse confermata la circolazione di questi filmati anche all’esterno del gruppo degli indagati, infatti, la polizia sarebbe costretta a ricostruire a chi sarebbero stati inoltrati. Questo, potrebbe rivelare una rete di pedofilia connessa agli episodi avvenuti a Caivano.
Ulteriori chiarimenti dovranno necessariamente essere fatti sulla vittima più piccola. La bambina di soli 10 anni, infatti, ha raccontato agli inquirenti di essere stata abitualmente abusata dall’età di 8 anni e mezzo: a convincerla sarebbe stata il fidanzatino di allora che, secondo alcune indiscrezioni, l’avrebbe costretta ad avere regolarmente dei rapporti sessuali completi.
Indagati, infine, anche i genitori delle due vittime: gli inquirenti vogliono determinare quanto sapessero della vicenda e, soprattutto, quanto hanno scelto di ignorare per lungo tempo.