Il dramma avvenuto nel comune in provincia di Napoli potrebbe essere ben più triste: gli episodi di abuso potrebbero essere stati più di 7.
Nell’arco di poco più di una settimana, l’Italia è stata colpita da due pesanti casi di violenza sessuale. Il primo, quello avvenuto a Palermo, ha coinvolto una ragazza 19enne che è stata stuprata da un branco di 7 ragazzi. Il secondo, ben più triste, si è perpetrato nei confronti di due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano, comune in provincia di Napoli.
Domani, proprio nella seconda località, è in programma un corteo di solidarietà per le due vittime, abusate all’ex centro sportivo Delphinia. Le indagini degli inquirenti stanno proseguendo e si stanno concentrando sulle analisi dei cellulari degli indagati, delle vittime e dei loro familiari, come riportato dal Corriere.
Violenze ripetute
Un punto che resta da chiarire, infatti, è come sia stato possibile che gli adescamenti, nei confronti delle due cuginette, siano stati molteplici, tanto da produrre almeno 7 episodi di violenza nei loro confronti. Questi abusi, peraltro, potrebbero anche aver coinvolto anche elementi di spicco della Camorra.
“Tutti lo sapevano”
Le ombre della cittadina di Caivano, comunque, si fanno sempre più scure: “Tutti sapevano quello che accadeva“, avrebbe riferito un residente. Un fatto confermato anche da Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di quartiere che, nell’omelia di ieri, ha lanciato un’accusa a chi sa ma non parla.
“Nessuno può lavarsi le mani e dire: io non c’entro“, ha detto il parroco durante la messa. Il prete ha affermato anche di aver cercato di contattare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, invitandola a Caivano: “Siamo pronti ad accoglierla, non bisogna lasciare soli i bambini di questo quartiere“.