Stupro di gruppo a Palermo, il carcere chiede il trasferimento degli indagati: “Sono in pericolo”

Stupro di gruppo a Palermo, il carcere chiede il trasferimento degli indagati: “Sono in pericolo”

I sei ragazzi detenuti presso nella prigione di Pagliarelli hanno riferito ieri di essere stati minacciati dagli altri reclusi: oggi lo conferma la stessa struttura.

È cosa nota che all’interno delle prigioni sono applicate delle “leggi” particolari da parte degli stessi detenuti, pronti a punire chi ha compiuto atti violenti nei confronti di donne e bambini. Come era stato riportato ieri, i sei ragazzi attualmente in carcere per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo lo scorso 7 luglio avevano chiesto di essere trasferiti in un’altra struttura. Il motivo? Le continue minacce ricevute nell’arco del loro breve soggiorno nella prigione “Antonio Lorusso” di Pagliarelli.

Alla richiesta dei giovani coinvolti, avanzata dai loro legali, nelle ultime ore si è aggiunta quella della stessa struttura. La loro presenza, secondo quanto scritto in una nota dalla direzione della casa circondariale, “è destabilizzante per l’ordine e la sicurezza“. I responsabili della prigione, quindi, hanno richiesto “l’immediato allontanamento da questo istituto dei detenuti” al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Sicilia.

I giovani sono “invisi” alla popolazione detenuta

La presenza dei sei ragazzi reclusi – che rispondono ai nomi di Angelo Flores, Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone – avrebbe già creato problemi alle guardie della prigione nella giornata di ieri, anche se non è ancora reso noto che cosa sia accaduto.

La direzione del carcere, per motivare la richiesta di trasferimento, scrive: “Atteso che l’elevato clamore mediatico della vicenda ha determinato la piena conoscenza dei fatti anche da parte della restante popolazione detenuta, ragion per cui sono invisi alla stessa, inclusi i detenuti delle sezioni protette ove sono allocati con divieto d’incontro, che con non poche difficoltà si riesce a garantire, atteso che i detenuti coinvolti nella vicenda sono sei. Per prevenire possibili azioni destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza – conclude la nota – si chiede con urgenza di voler valutare l’immediato allontanamento da questa sede degli stessi“.