Stupro di gruppo a Palermo, per uno dei ragazzi “la galera è una passeggiata”

Stupro di gruppo a Palermo, per uno dei ragazzi “la galera è una passeggiata”

Non è dello stesso parere un altro indagato, Christian Maronia, che ha chiesto scusa per la violenza dicendo di essersi “rovinato la vita”.

Quello che è accaduto a Palermo lo scorso 7 luglio avrà ripercussioni sulla vita di 8 giovani che vedranno sicuramente la loro vita cambiare. Una è la 19enne vittima di una violenza sessuale perpetrata da un gruppo di 7 ragazzi che lascerà cicatrici indelebili. Gli altri, invece, sono i giovani indagati che, in questi giorni, stanno raccontando i fatti davanti ai giudici.

La galera? “Una passeggiata”

Il commento più destabilizzante, ad essere stato generato da questa storia, arriva dal ragazzo minorenne all’epoca dei fatti recentemente scarcerato dal gip del Tribunale dei Minori di Palermo. Il giovane, ora maggiorenne, ha scritto su TikTok: “La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima“, aggiungendo un emoticon che sorride ed una con un braccio che flette il bicipite.

Una frase non isolata visto che ieri aveva commentato: “C’è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?”. La Procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, ha subito presentato ricorso: per un comportamento del genere il giovane meriterebbe di tornare dietro le sbarre.

“Mi sono rovinato la vita”

Non tutti, però, sono stati così irrispettosi. “Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia… Ho una fidanzata e mi sono rovinato la vita“, avrebbe invece detto al giudice Christian Maronia, uno dei sette ragazzi arrestati per la violenza sessuale avvenuta al Foro Italico.

Maronia ha ammesso di aver iniziato ad avere un rapporto sessuale con la vittima e che, quando si saebbe accorto che Angelo Flores li stava riprendendo, si sarebbe tirato subito indietro. “La ragazza era consenziente – ha raccontato al magistrato – poi però si è sentita male e io volevo solamente andarmene“.

Flores è l’unico degli indagati che conosceva la ragazza prima di perpetrarle la violenza. Secondo Maronia “ha organizzato tutto Flores” che non avrebbe abusato la vittima ma l’avrebbe solo ripresa con il cellulare. “Lei era d’accordo – ha raccontato il giovane al giudice – abbiamo deciso tutti insieme di andare verso la Cala e il Foro Italico”.