Stupro Palermo, analizzate le videocamere: ecco cos'è successo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Stupro di Palermo, analizzate le videocamere: ecco che cosa è successo quella notte

aula di tribunale

La nuova sequenza di immagini ripercorrono la notte da incubo della 19enne violentata dal branco a Palermo.

Dal fascicolo processuale sullo stupro spuntano le immagini delle telecamere delle vie di Palermo percorse dalla vittima e dagli stupratori. Dalla Vucciria al Cassaro basso fino al Foro Italico, ecco tutte le tappe di quella notte da incubo vissuta dalla 19enne, tra il 6 e il 7 luglio.

aula di tribunale

L’incontro alla Vucciria di Palermo

Uno dei ragazzi del gruppo, il giorno prima dell’accaduto, aveva convinto la 19enne su Instagram a incontrarsi alla Vucciria, a Palermo. Proprio qui la prima immagine ritrae i ragazzini insieme alla vittima, che ancora non sapeva cosa le aspettava.

Le telecamere riprendono uno dei ragazzi che si allontana e poi torna in compagnia della giovane, confermando il racconto della ragazza, che ha confessato anche di pensare al suicidio. “Lui era insieme a un amico e altri cinque ragazzi di cui non so i nomi, poi mi hanno fatto fumare, aveva denunciato ai carabinieri.

Uno dei giovani aveva incitato il barista a farla bere, “poi ci pensiamo noi”, Era stato già tutto pianificato. Ormai ubriaca, 40 minuti dopo la mezzanotte la ragazza poggia la testa sulla spalla di uno di loro, che intanto immortalano il momento col cellulare.

La 19enne viene portata via

A questo punto le immagini riprendono il gruppo davanti l’istituto Nautico, con la 19enne che viene portata via. La vittima infatti aveva raccontato: “Due di loro mi hanno preso sottobraccio. Mi hanno fatto camminare dai Quattro Canti a scendere verso il mare. Ero da sola con questi ragazzi, in tutto sette. Due mi toccavano il seno e altri due le parti intime, mentre camminavamo e gli altri ridevano”. 

Lo stupro di gruppo

Poi arrivano al foro italico, dove la vittima viene portata in un cantiere dando inizio allo stupro di gruppo. “Siamo arrivati al Foro Italico e vi era un’apertura e mi hanno fatto entrare lì. Dopo che mi hanno spogliato”, ha raccontato la 19enne.

Poi intorno all’1 e 24 si allontana dal gruppo camminando lungo il rettilineo che va verso la strada. “Ho telefonato al mio ragazzo. Sentivo dei forti dolori, alcuni ragazzi mi hanno derisa. Quando il mio ragazzo ha risposto al telefono non sono riuscita a dire altro, se non che avevo bisogno dell’ambulanza, afferma.

Poi la ragazza si è accasciata a terra con il cellulare in mano, sono stata raggiunta da qualcuno che ha chiuso la chiamata e mi ha fatto alzare in piedi”.

La richiesta d’aiuto

La ragazza aveva chiesto al giovane che l’aveva attratta di chiamare l’ambulanza, ma lui ha risposto che “non lo avrebbe fatto, perché non voleva che fossero coinvolte le forze dell’ordine. Poco dopo se ne sono andati. Lui mi ha aiutato a superare il buco, dopodiché lo hanno attraversato anche di tutti gli altri”. La giovane si è poi accasciata su una aiuola, dove è stata soccorsa da due donne.

Il carcere per gli stupratori di Palermo

A quasi due mesi dalla violenza avvenuta a Palermo, la 19enne è stata accompagnata in una comunità, mentre il Tribunale del riesame ha confermato il carcere per uno degli arrestati.

Il giovane aveva affermato che non conosceva la vittima, che sapeva che ci sarebbe stata perché così gli avevano detto gli amici. Il branco ha dato la colpa alla ragazza per essere andati al Foro Italico, volendo un rapporto sessuale. Tuttavia, nelle intercettazioni telefoniche la vittima aveva detto: “No, basta”. 

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ultimo aggiornamento: 31 Agosto 2023 11:52

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