Dpcm Natale, proseguono le discussioni sugli spostamenti tra Comuni. Sono due le ipotesi al vaglio del governo. La decisione spetterà al Parlamento.
Sugli spostamenti tra Comuni a Natale decide il Parlamento. La maggioranza resta divisa su un tema spinoso, quindi il governo dovrebbe lasciare l’ultima parola al Parlamento.
Spostamenti tra Comuni a Natale, parola al Parlamento
La sensazione è che il governo rivedrà il divieto di spostamenti tra Comuni imposto per il 25 e il 26 dicembre e il 1 gennaio. Si procederà quindi con una modifica alle regole, ma proprio sui termini della modifica c’è distanza anche nella maggioranza di governo e nello stesso esecutivo, dove si fronteggiano i rigoristi e i meno rigoristi.
Le ipotesi sul tavolo sarebbero due: vietare lo spostamento tra Province, salvando quindi quelli tra Comuni vicini, o concedere una deroga per gli abitanti di Comuni di piccole dimensioni, quindi fino a 5.000 abitanti.
La partita in Parlamento e la mozione del Centrodestra
Il premier Conte ha fatto un passo indietro rispetto alla diga rigorista eretta con il Ministro Speranza e il Ministro Boccia.
Per evitare un contrasto con i ministri il Presidente del Consiglio avrebbe maturato la decisione di rimandare la decisione al Parlamento. In questo modo darebbe una risposta anche a chi lo accusa di voler essere un uomo solo al comando e di voler accentrare tutti i poteri nelle sue mani. E in questo modo scarica anche la responsabilità sulle forze di opposizione. Nel senso buono del termine. Una responsabilità condivisa.
Va detto che la partita in Aula non sarà semplice, anche perché la mozione del Centrodestra al Senato chiede l’abolizione dei divieti in vigore il 25 e il 26 dicembre e il 1 gennaio. Se dovesse cadere il divieto di spostamento tra Comuni e se non dovessero esserne introdotti di nuovi sarebbe possibile muoversi liberamente all’interno della Regione di appartenenza. Scenario che difficilmente il governo deciderà di assecondare.
La linea del premier Conte: una deroga per gli abitanti dei piccoli Comuni
Il premier Conte sarebbe favorevole ad una deroga per gli abitanti dei piccoli Comuni, così da scongiurare il rischio di un liberi tutti. Consentire lo spostamento all’interno della stessa Provincia in molti casi significa concedere ampie libertà a centinaia di migliaia di persone che potrebbero liberamente spostarsi in un’area considerevole.
Boccia ha già fatto sapere di essere contrario ad una revisione delle norme e con ogni probabilità il ministro della Salute Roberto Speranza lo affiancherà nella campagna anti-spostamenti.
Il parere del Comitato Tecnico Scientifico
In questo contesto non propriamente sereno si inserisce il parere del Comitato Tecnico Scientifico. Gli esperti continuano a chiedere la massima prudenza per scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe travolgere l’Italia nel mese di gennaio. Ma va detto anche che in vista del dpcm del 3 dicembre proprio il Cts aveva invitato il governo a prendere in considerazione il caso dei piccoli Comuni per evitare che fossero eccessivamente penalizzati rispetto alle città e ai Comuni di medie dimensioni.
In questi giorni abbiamo visto come l’Italia ci regali scenari anche assurdi se non addirittura surreali, come ad esempio le case che si estendono su un’area che occupa due comuni. Una casa, un nucleo familiare, due Comuni, a seconda della stanza in cui ci si trova. Parliamo di casi limite, certo, ma non così isolati. In altre zone basta attraversare la strada per essere in un Comune differente dal proprio. Evidentemente qualcosa bisogna fare…
I ristoranti degli hotel il 31 dicembre
Tra le forze politiche c’è anche chi approfitta dell’apertura del governo per introdurre un’altra modifica al dpcm del 3 dicembre, ossia l’apertura dei ristoranti degli hotel la sera del 31 dicembre. Difficile che il governo possa prendere in considerazione la proposta.