Soffriva da 6 anni di sclerosi multipla: grazie all’associazione Luca Coscioni, Massimiliano muore in pace oggi in Svizzera.
Un altro caso di suicidio assistito in cui un uomo italiano è obbligato a recarsi all’estero per mettere fine alle proprie sofferenze. Muore oggi in una clinica in Svizzera, il 44enne toscano, Massimiliano, che lunedì scorso aveva fatto appello per poter essere aiutato a morire nella propria casa in Italia. Non potendo esaudire questo desiderio, come anche Romano, l’uomo si è rivolto all’associazione Luca Coscioni che lo ha accompagnato nel paese elvetico.
Il caso di Massimiliano
Soffriva da 6 anni di sclerosi multipla, e negli ultimi mesi le sue condizioni erano peggiorate. Massimiliano era quasi totalemente paralizzato, tanto da non riuscire nemmeno più a parlare. Non aveva senso continuare a vivere così, motivo per cui ha iniziato a documentarsi online per cercare un modo per mettere fine alle proprie sofferenze. Purtroppo, in Italia non è possibile praticare il suicidio assistito, così il 44enne è stato costretto a ricorrere ai servizi di morte indolore in Svizzera.
Dopo l’appello pubblico per poter porre fine alle sue sofferenze in Italia, Mib, Massimiliano, 44enne affetto da sclerosi multipla, è morto oggi in una clinica Svizzera tramite suicidio assistito.
— Associazione Luca Coscioni (@ass_coscioni) December 8, 2022
In questo video ha voluto spiegare la sua scelta. pic.twitter.com/Zb4gQr1eWW
Anche suo padre, Bruno, aveva lanciato un appello chiedendo che venisse accolta la volontà di suo figlio. “E’ un volere suo, perchè deve negare questo volere. Il corpo è suo, lo sente lui cosa soffre. E noi non possiamo dire di no. Sarebbe solo egoismo, per farlo soffrire ancora di più. Vorrei che fosse una cosa fatta in Italia”.
La famiglia si rivolge all’associazione Luca Coscioni, che ha accompagnato Massimiliano in Svizzera. In particolare Felicetta Maltese, 71 anni iscritta all’associazione Luca Coscioni e attivista della campagna Eutanasia Legale e Chiara Lalli, giornalista e bioeticista. Domani entrambe andranno ad autodenunciarsi ai carabinieri di Firenze.