Superbonus, Conte: “Scorrettezza ai limiti della viltà”

Superbonus, Conte: “Scorrettezza ai limiti della viltà”

Il leader del M5S attacca la svolta del governo sul Superbonus per lo stop alla cessione del credito d’imposta.

Giuseppe Conte va all’attacco. Dopo il reddito di cittadinanza il Superbonus 110% è un’altra misura fortemente voluta dai pentastellati. Il leader del M5S parla di “colpo letale all’edilizia” e si scaglia duramente contro il governo e la decisione del ministro dell’Economia Giorgetti. Il titolare del Mef ha annunciato lo stop dei crediti d’imposta dicendo che tale misura avrebbe creato un debito di oltre 2mila euro per cittadino italiano.

“Da quello che apprendiamo il Governo in questi minuti sta approvando in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non è tanto l’affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil” aveva scritto ieri su Facebook Conte.

Giuseppe Conte

La delusione di Conte per la scelta del governo

Oggi invece in un’intervista a La Stampa ha dichiarato: “Siamo di fronte a un’insopportabile ipocrisia delle forze di maggioranza”. E ha continuato “Tajani non può non sapere che nelle ultime settimane il suo partito, Forza Italia, ha portato avanti una serie di iniziative pro Superbonus e a difesa del meccanismo della cessione dei crediti d’imposta” rispondendo al ministro degli Esteri che aveva accusato i governi precedenti di non aver effettuato una pianificazione di fronte alla lievitazione dei crediti.

Inoltre Conte dice di non capire come Forza Italia possa restare in maggioranza dopo questa decisione. Poi il leader dei pentastellati ricorda che il Pil è cresciuto del 6,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022. E il Superbonus ha consentito la creazione di 900 mila posti di lavoro. Ed è stato questo sussidio, secondo Conte, a permettere al governo Draghi di avere i 90 miliardi per contrastare il caro-bollette. In più, questo dietrofront del governo Meloni, ricorda l’ex premier, va in controtendenza con la direttiva delle case green europea.

«L’Italia aveva lo strumento giusto per perseguire quegli obiettivi. Da oggi non più. Con questa operazione si manda il Paese allo sbaraglio, senza nemmeno uno straccio di alternativa». Per Conte qualche correzione «ci stava. Non abbiamo mai preteso che il Superbonus fosse una misura eterna». Una mossa che l’ex avvocato non si aspettava e parla di “scorrettezza oltre i limiti della viltà”.