Una catena di supermercati è finita al centro di una polemica a causa di alcuni licenziamenti perpetrati nei confronti dei lavoratori.
Il periodo storico recente ha messo in evidenza alcuni licenziamenti divenuti più o meno discutibili. Oltre al licenziamento disposto per chi beve troppo caffè, una catena di supermercati è finita al centro di una polemica fitta per motivi analoghi.
In seguito ad un test effettuato sui dipendenti, gli stessi che non lo hanno “superato” sono stati licenziati dall’azienda. Il test in questione sembrerebbe misurare la capacità di scoprire un furto. Episodio che si è ripetuto in più occasioni, e che ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei sindacati.

Dipendenti licenziati: è polemica
Come riportato dai principali organi di stampa tra cui Open e SkyTg24, sono stati registrati nell’ultimo periodo alcuni casi di dipendenti licenziati in seguito ad un test eseguito dall’azienda. La catena di supermercati in questione è la Pam, la quale ha sottoposto i suoi dipendenti al cosiddetto “test del carrello”.
Gli ispettori incaricati dall’azienda, nei panni di finti clienti, si sono aggirati per le corsie di alcuni supermercati della stessa catena, nascondendo degli oggetti “rubati” all’interno del carrello. I cassieri che non si sono accorti di questo tentativo di furto, sono stati puniti tramite contestazione disciplinare.
Il primo caso si è verificato a Siena, mentre gli altri due si sono verificati a Livorno. Episodi simili se non identici, si sono verificati anche nel Lazio. Sabina Bardi, responsabile Area Livorno di UilTucs Toscana, ha spiegato nel dettaglio come avviene questo meccanismo: “l primo caso riguarda Tommaso, dipendente da circa trenta anni del punto vendita di Corea, sottoposto al ’test carrello’, trasformato però in imboscata. Gli ispettori nascondono dei prodotti, attuano poi vere e proprie provocazioni alla cassa, fanno pressioni psicologiche. Una trappola studiata per indurlo a sbagliare e giustificarne così il licenziamento“.
Citando poi il caso del licenziamento di un dipendente di nome Davide: “Con oltre 20 anni di anzianità, dipendente del punto vendita in via Roma, bersagliato da contestazioni continue e infondate a nostro parere. Un’escalation disciplinare costruita ad arte, che ha portato al suo allontanamento“.
Il provvedimento dei sindacati
Non ha tardato ad arrivare il provvedimento dei sindacati. Massimiliano Fabozzi, segretario di Filcams Cgil Siena, ha anticipato dei provvedimenti nei confronti della Pam Panorama: “Parleremo del ’test carrello’ e delle sanzioni, che sono state fatte insieme ai licenziamenti per casi simili, per le quali c’è una diffida dei sindacati nazionali alla Pam Panorama. Ci stiamo preparando sia all’ipotesi che l’incontro vada bene sia a un’eventuale mobilitazione“.