Suzuki Bandit: scheda tecnica della serie completa

Suzuki Bandit: scheda tecnica della serie completa

Nata nel 1989, la Suzuki Bandit è una delle serie più longeve della casa motociclistica di Hamamatsu, prodotta in diversi allestimenti e cilindrate fino al 2016.

Con il termine ‘Bandit‘ si indica una gamma di motociclette prodotta dall’azienda giapponese Suzuki a partire dal 1989 e la cui ultima versione risale al 2016. Nel corso del suo lungo ciclo vitale, la Bandit (la cui sigla di produzione è GSF) ha subito numerosi aggiornamenti, con ben sei diverse cilindrate (250, 400, 600, 650, 1200 e 1250) oltre alle variazioni delle specifiche tecniche e prestazionali.

Suzuki GSF400 Bandit (1989-97)

La GSF400 è la capostipite della gamma Bandit, ed è stata prodotta dal 1989 al 1997 (in versione ‘normale’ aggiornata su base biennale e ‘V Limited’). Il motore è un quadricilindrico a quattro tempi raffreddato a liquido da 398 centimetri cubici di cilindrata in grado di erogare una potenza massima pari a 59 cavalli e di raggiungere una velocità di 185.1 km/h. La trasmissione è del tipo a catena a sei rapporti; il sistema frenante è a disco singolo, quello anteriore misura 310 mm mentre quello posteriore 260 mm. Le sospensioni Kabaya montano una forcella telescopica sull’anteriore e un monoammortizzatore con regolazione del precarico sul posteriore.

Questa prima Suzuki Bandit stabilisce anche i parametri dimensionali della serie: la moto misura oltre due metri (2050 mm) di lunghezza, supera il metro di altezza (1060 mm), è larga 705 mm e ha un passo di quasi un metro e mezzo (1430 mm). La massa a vuoto è di 172 chilogrammi, la capacità del serbatoio arriva a 16 litri di carburante. Se le prestazioni sono lusinghiere, non si può dire lo stesso dei consumi: la prima Bandit era in grado di percorrere appena 17 km con un solo litro di carburante. Le versioni successive della Suzuki Bandit 400 presentano un serbatoio leggermente più capiente (17 litri) ma una velocità massima inferiore (177 km/h); sostanzialmente invariati i consumi (17.8 km con un litro).

Suzuki GSF250 Bandit (1990-95)

Si tratta del secondo capitolo dell’intera serie. La versione 250 è stata prodotta dal 1990 al 1995 e include le varianti Bandit Limited (1991-94) e V Badit (1995). La Suzuki Bandit 250 monta lo stesso motore a quattro tempi a quattro cilindri trasversali e 16 valvole, raffreddato a liquido e collegato ad una trasmissione a catena a sei marce. Con 248 centimetri cubici di cilindrata (rapporto alesaggio corsa 49×33 mm) sviluppa una potenza massima di 45 cavalli. La sospensione anteriore è costituita da una forcella teleidraulica mentre quella posteriore monta un monoammortizzatore con precarico regolabile.

Per quanto riguarda le dimensioni, la GSF250 presenta gli stessi valori in fatto di altezza e lunghezza rispetto alla Suzuki Bandit 400, mentre cambia leggermente il passo che risulta di 5 mm più lungo. In confronto alla prima Bandit, la 250 offre un migliore rendimento sul fronte consumi: stando ai valori dichiarati dal costruttore, la moto può percorrere 42.5 km con un litro; il serbatoio offre una capacità di 14 litri e una riserva da 3.5 litri.

Le versioni successive conservano le medesime specifiche tecniche (incluso il peso a vuoto di 176 kg) ma si differenziano, leggermente, per le scelte di design, come ad esempio il serbatoio leggermente ridimensionato o il grande tubo di scarico che nella V Bandit viene reso meno ‘ingombrante’ e scenografico.

Suzuki GSF600 Bandit (1995 – 2004)

La Suzuki Bandit 600 è stata prodotta lungo l’arco di un intero decennio, in tre diverse versioni (N, S e Z Limited Edition). Come già la denominazione lascia intuire, rispetto alle due serie che l’hanno preceduta, la GSF600 dispone di un motore più potente (fermo restando l’assetto quattro tempi, con quattro cilindri trasversali) grazie ad una cilindrata di 599 centimetri cubici. Dotato di sistema di raffreddamento ad aria e liquido, eroga una potenza massima di 77 cavalli che permettono alla moto di superare i 200 km/h di velocità massima (206.3 per l’esattezza). La trasmissione rimane a catena a sei marce mentre le sospensioni vengono aggiornate: quella anteriore continua a montare il forcellone teleidraulico da 41mm, mentre quella posteriore è una sospensione multilink. Il sistema dei freni conserva il disco singolo sul posteriore ma introduce il doppio disco da 290 mm sull’anteriore.

Cambiano, seppur di poco, le dimensioni: la versione 600 risulta più lunga delle precedenti di 10 mm, aumentano la larghezza (65 mm in più) e l’altezza (1220 mm). L’aumento significativo della capacità del serbatoio (19 litri) fa crescere anche il peso della moto, la cui massa a vuoto sfiora i 200 chilogrammi.

La seconda versione della Suzuki Bandit 600N (prodotta dal 2000 al 2003), grazie al serbatoio da 20 litri arriva ad avere una massa a vuoto di 208 kg, pur mantenendo le stesse capacità prestazioni in termini di velocità massima. Nel 2004 la Suzuki produce la 600Z Bandit, più leggera (196 kg di massa a vuoto) e più veloce (211 km/h) delle versioni precedenti.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/pierre-andre_dalcq/9101774423

Suzuki GSF650 Bandit (2005-12)

Pur con una cilindrata leggermente implementata (656 centimetri cubici), la versione 650 della Bandit – prodotta nelle varianti N, S ed SA fra il 2005 ed il 2012 – sviluppa la stessa potenza della Bandit 600 (77 cavalli) ed è in grado di raggiungere una velocità massima di quasi 199 km/h.

Le differenze vi sono anche in termini di dimensioni: la lunghezza arriva a 2110 mm e il passo misura 1440 mm. Nella media anche l’altezza della seduta (770 – 790 mm dal suolo). Confermate le sospensioni, i freni e il serbatoio da 20 litri, la moto pesa – a secco – ben 204 kg, ma migliorano i consumi (oltre 20 km con un solo litro di carburante).

Dal punto di vista del design, ad oltre 15 anni dall’uscita della prima versione, la Suzuki Bandit 650 del 2005 presenta un look ampiamente aggiornato, soprattutto per ciò che concerne l’anteriore, con il manubrio protetto dal frontale del faro anteriore.

Suzuki GSF1200 Bandit (1995 – 2006)

Nel 1996, la Suzuki lancia sul mercato anche una versione 1200, molto più potente di quelle prodotte sino ad allora. La cilindrata raddoppiata rispetto alla versione 600 dello stesso anno si traduce in una potenza massima che sfiora i 100 cavalli (sono 97 CV nella versione N, 98 in quella S e N-ABS prodotta nei primi anni Duemila) e spinge la moto fino ad una velocità si 206 km/h malgrado una massa a vuoto di ben 208 chilogrammi. Ad una potenza maggiorata corrispondono anche dimensioni superiori: la Suzuki Bandit 1200 è lunga 2165 mm, larga 785 e alta 1095; la seduta è a 835 mm dal suolo e il serbatoio vanta una capacità di 20 litri. La Suzuki Bandit 1200 è stata prodotta nelle versioni N, N-ABS, S, S-ABS, GT (2006) e SZ Limited Edition (2004). Tra queste, la più prestante è la Suzuki Bandit S ABS, il cui motore da 98 CV spinge la moto fino a 235 km/h.

Suzuki Bandit 1250 (2007 – 16)

Ultimo aggiornamento della gamma, prodotta per circa un decennio negli allestimenti S, GT, Touring (cui si aggiunge una Limited Edition del 2009), aggiorna verso l’alto il valore della cilindrata (1254.8 cc) ma non la potenza (95.8 CV), così come la velocità massima di ‘soli’ 220 km/h. Con un serbatoio in linea con le versioni più recenti della gamma (19 litri), questo aggiornamento della Bandit aumenta ulteriormente il peso della moto, che oscilla tra i 225 e i 256 kg, così come le dimensioni complessive.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/126916984@N02/28243715636

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/pierre-andre_dalcq/9101774423