La Svezia e la Finlandia chiederanno di aderire alla Nato, ma ci vorrà del tempo prima dell’effettivo ingresso formale.
Si è parlato spesso dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, nell’ultimo periodo. Probabilmente i due Paesi baltici vogliono entrare nell’Alleanza atlantica per evitare di subire invasioni come quella patita dall’Ucraina più di due mesi fa e ancora in vigore. Ebbene, il problema è che, sebbene i due Paesi baltici siano in odor di Nato, tra la richiesta imminente e l’effettivo ingresso nell’Alleanza potrebbe volerci un po’. Per questo, l’appoggio degli stati membri dell’Alleanza atlantica è fondamentale. Anche il premier britannico Boris Johnson si è detto pronto ad offrire un supporto immediato nei confronti dei due Paesi. Ma andiamo a scoprire la storia dei due Paesi, a livello internazionale, e analizziamo il loro rapporto con la Nato.
La neutralità dei baltici
Sia la Svezia che la Finlandia sono due Paesi storicamente neutrali, a livello internazionale. Eppure, l’invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina ha portato ad una revisione dei rapporti internazionali: Svezia e Finlandia non si sentono più sicure da sole. Da ciò, l’ingresso nella Nato appare imminente. Anche le opinioni pubbliche dei due Paesi, ora, sostengono a gran voce l’ingresso nell’Alleanza.
A livello politico, i due Paesi sono già partner della Nato da diverso tempo. Ciò che manca, a livello formale, è una vera e propria adesione all’Alleanza, che renderebbe i due Paesi baltici decisamente più sicuri. Come mai? Semplice: Svezia e Finlandia, entrando nella Nato, beneficerebbero della protezione offerta dall’Articolo 5 della Carta Atlantica, che stabilisce quanto segue: un attacco a un Paese membro è un attacco a tutta l’Alleanza. Questo aumenterebbe notevolmente la sicurezza dei due Paesi baltici.
La visita di Johnson
La visita del premier britannico Boris Johnson è legata alla necessità di sicurezza di Svezia e Finlandia. Londra si trova già in prima linea per quanto riguarda l’assistenza militare nei confronti del Paese ucraino, e Johnson ha asserito che fornirà protezione immediata e diretta ai due Paesi baltici che vogliono entrare nell’Alleanza. Johnson si trova già ad essere il leader della Joint Expeditionary Force, ovvero la Forza di Spedizione Congiunta, un’alleanza volta ad unire le nazioni nordiche e quelle baltiche. Da ciò, il passo è breve: Londra è pronta a collocarsi come forza principale della Nato, volta a garantire la sicurezza dei suoi nuovi alleati.