Tramite un referendum approvato con il 78,5% dei voti, questa tassa è stata alzata dall’11 al 15%.
La popolazione della Svizzera ha approvato un referendum che prevede l’imposizione di una tassa del 15% sulle grandi multinazionali che operano in paradisi fiscali o fuori dal Paese. Questa nuova tassazione minima, inoltre, seguirà le linee guida decise dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dal G20.
A quali società verrà applicata la tassa?
Questa tassa è applicabile solo verso quei gruppi societari che hanno un fatturato annuo di almeno 750 milioni di euro, tra cui sono inclusi potenti società come Google e Amazon. L’esito del referendum è stato molto favorevole, con il 78,5% dei voti a favore dell’introduzione della tassa.
L’Amministrazione federale delle contribuzioni ha dichiarato, inoltre, che molte centinaia di gruppi svizzeri verranno toccati dalla nuova imposta. Essa porterà tra 1 e 2.5 miliardi di franchi svizzeri di gettito fiscale solamente durante il primo anno.
Tuttavia, l’idea di questo referendum ha ricevuto molte critiche da parte della sinistra, delle ONG e dei sindacati. Essi sostengono che la distribuzione di questo enorme gettito fiscale favorirà solamente i cantoni più ricchi, nei quali hanno sede molte importanti multinazionali.