L’impresa di Tadej Pogacar nella seconda tappa del Giro d’Italia a Oropa, un trionfo che richiama la vittoria di Marco Pantani nel 1999.
In una giornata che riecheggia gli echi di leggendarie gesta ciclistiche, Tadej Pogacar ha conquistato la seconda tappa del Giro d’Italia, arrivando primo al Santuario di Oropa. Qui, nel 1999, Marco Pantani aveva scritto una delle pagine più emozionanti della sua carriera, e ora è il turno dello sloveno di lasciare il suo segno.
Pogacar come Pantani
Pogacar, leader del team UAE Team Emirates, ha lanciato un attacco devastante a quattro chilometri dalla fine, staccando tutti i suoi rivali con una mossa che ha ricordato il “Pirata”. Nonostante una foratura e una caduta che avrebbero potuto compromettere la sua corsa. Il 25enne di Komenda ha mostrato una resilienza straordinaria, tornando in gara e prendendo la maglia rosa per la prima volta.
Momenti di tensione e la fuga italiana
La tappa è stata caratterizzata da una fuga iniziale tutta italiana. Protagonisti del tentativo di distacco sono stati Christian Scaroni (Astana), Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost), Davide Bais (Polti-Kometa), Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Che hanno guadagnato un vantaggio massimo di 4’37”. Questo gruppo ha collaborato fino al traguardo dell’Intergiro, dove Piccolo ha tentato la fuga solitaria.
Nonostante un inseguimento determinato da parte di Scaroni e Marcellusi, Piccolo ha mantenuto la testa della corsa fino a quando, a sei chilometri dall’arrivo, il gruppo ha ricompattato. È stato a questo punto che Pogacar ha fatto la sua mossa, dimostrando perché è considerato uno dei migliori talenti del ciclismo mondiale.
Dietro di lui, Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) hanno cercato invano di reagire. Il colombiano Daniel Martinez (Bora Hansgrohe) ha conquistato il secondo posto, seguito da Geraint Thomas, con Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan) come migliore degli italiani al quarto posto.
Questa vittoria non solo rafforza la posizione di Pogacar nel panorama ciclistico internazionale, ma rende anche omaggio a una delle figure più amate dello sport, Marco Pantani. Nel luogo esatto dove egli si era distinto. Con questo trionfo, Pogacar non solo segue le orme di Pantani ma inizia a tracciare un percorso leggendario tutto suo.