Tagli agli sgravi fiscali 2025: cosa cambia per i contribuenti

Tagli agli sgravi fiscali 2025: cosa cambia per i contribuenti

Il governo Meloni valuta tagli agli sgravi fiscali per recuperare fondi. Chi potrebbe essere colpito dal 2025.

Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sta considerando un’importante revisione del sistema di sgravi fiscali. L’obiettivo è quello di recuperare risorse per la Legge di Bilancio 2025, con un potenziale intervento da alcuni miliardi di euro. Tra le misure più discusse, vi è la possibilità di ridurre le detrazioni fiscali per i redditi più elevati, un’azione che potrebbe impattare significativamente i contribuenti con maggiori guadagni.

Possibili tagli agli sgravi fiscali: un futuro incerto per i contribuenti

Attualmente, le detrazioni fiscali permettono di ridurre l’importo delle tasse dovute, con un’incidenza maggiore sui redditi più bassi. Tuttavia, anche chi percepisce redditi superiori ai 120 mila euro annui continua a beneficiare di detrazioni rilevanti, soprattutto legate a lavori edilizi e bonus per l’efficienza energetica. Secondo le stime, le detrazioni per ristrutturazioni edilizie valgono ben 923 milioni di euro, mentre quelle per l’efficienza energetica ammontano a 348 milioni di euro. Questi sgravi sono dunque nel mirino del governo, che potrebbe decidere di ridurli per fare cassa e rispettare il principio della progressività fiscale sancito dalla Costituzione italiana.

L’impatto dei tagli: sanità, mutui e previdenza a rischio

Oltre ai lavori edilizi, anche altre categorie di sgravi fiscali potrebbero subire modifiche. Tra le detrazioni potenzialmente a rischio troviamo quelle per spese sanitarie, che attualmente valgono 205 milioni di euro, e gli sgravi sugli interessi dei mutui per la prima casa, che pesano per 102 milioni di euro. Non meno importanti sono le detrazioni sui premi per le assicurazioni sulla vita e sulla previdenza integrativa, che insieme totalizzano 70 milioni di euro. Infine, le spese per l’istruzione, che attualmente godono di una detrazione pari a 60 milioni di euro, potrebbero anch’esse essere ridotte.

Mentre i tagli alle deduzioni fiscali sembrano meno probabili, a causa del loro impatto limitato sulla cassa pubblica, le detrazioni rappresentano un’area dove il governo potrebbe intervenire con maggiore decisione. Tuttavia, qualsiasi misura che riduca gli sgravi fiscali rischia di essere impopolare e potrebbe sollevare critiche, soprattutto se colpirà le fasce di reddito medio-alte.

La prossima Legge di Bilancio sarà quindi cruciale per comprendere quale direzione prenderà il governo Meloni. I contribuenti italiani, specialmente quelli con redditi elevati, dovranno prestare molta attenzione alle novità, in quanto potrebbero dover affrontare un aumento delle imposte netta dovuto alla riduzione degli sgravi attualmente disponibili.