Si tagliano le guance, forse per somigliare a Joker, il caso nel Milanese

Si tagliano le guance, forse per somigliare a Joker, il caso nel Milanese

Si tagliano le guance per somigliare a Joker, il caso nel Milanese. Protagonisti due giovani.

MILANO – Si tagliano le guance per somigliare a Joker. Sembra essere questa una delle ultime mode dei giovani. I protagonisti della storia, raccontata dal Corriere della Sera, sono due ragazzi nel Milanese. Gli amici hanno deciso di assomigliare al cattivo di Batman.

Al momento non sembrano esserci altri casi nel nostro Paese e i carabinieri di Cassano d’Adda stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso. Resta il massimo riserbo su quanto successo almeno fino a quando non si hanno certezze sull’accaduto.

La storia

La vicenda è avvenuta i primi di gennaio nel Milanese. I due ragazzi si sono presentati in ospedale con diverse ferite sul volto affermando di essere stati aggrediti per strada.

Una versione che non ha convinto gli inquirenti. Da qui tutti gli approfondimenti del caso e la scoperta di questa moda molto particolare. I due hanno deciso di tagliarsi la guancia per assomigliare a Joker. Il giovane, l’amico della 14enne, è indagato a piede libero con l’accusa di sfregio. Sono diversi i punti da chiarire e per questo nelle prossime ore saranno effettuati tutti gli approfondimenti del caso.

Carabinieri

Un momento non facile per i giovani

Non è sicuramente un periodo facile per i giovani italiani. La pandemia e la chiusura della scuole potrebbe essere uno strappo irrecuperabile per la generazione odierna. Le risse organizzate sui social sono un chiaro segnale di sofferenza e su questo la risposta da parte del Governo non è arrivata.

A lanciare un grido di allarme è stato lo stesso Ciro Cascone, procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Milano: “Si tratta di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati. L’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche che ci sono sempre state tra i ragazzi e che in generale possono essere anche acuite dal lockdown, di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio“.