Raggiunto e superato il limite minino di 64 firme per chiedere il referendum sul taglio dei parlamentari. La Cassazione approva la richiesta dei senatori.
Taglio dei parlamentari, raccolte le sessantaquattro firme necessarie per richiedere il referendum. Dopo lo slittamento per il passo indietro dei forzisti vicini alla Carfagna, i promotori della raccolta firme hanno blindato il verbale grazie anche ad alcuni senatori della Lega.
La Cassazione ha approvato la richiesta di referendum sulla legge costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari.
Taglio dei parlamentari, via libera della Cassazione al referendum
La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta sottoscritta da settantuno senatori e ha stabilito che la richiesta è conforme all’articolo 138 della Costituzione.
Taglio dei parlamentari, raggiunto il numero di firme necessario: ci sono anche senatori leghisti tra i firmatari
La soglia delle sessantaquattro firme per procedere con la richiesta di referendum era stata raggiunta e largamente superata anche grazie a senatori leghisti. Ci sarebbero ex pentastellati, usciti dal Movimento nella crisi delle ultime settimane, ma anche da storici esponenti del Carroccio.
C’è chi pensa che il supporto dei senatori leghisti potrebbe essere stato concordato per andare a ostacolare la maggioranza di governo. Una piccola spinta per mettere i bastoni tra le ruote ai ministri del Conte Bis, costretti a confrontarsi con una nuova questione che potrebbe avere ripercussioni sulla riforma della legge elettorale e che potrebbe trasformarsi in un tema di discussione particolarmente scivoloso. Solo pochi mesi fa infatti il Partito democratico votava con convinzione contro il taglio dei parlamentari proposto dal governo di allora, formato da Lega e Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle ‘tradito’ dagli ex alleati e dai suoi ex senatori
Inutile sottolineare il fastidio nella maggioranza di governo e soprattutto nel M5s. La raccolta firme infatti si è conclusa con un successo anche grazie al sostegno di senatori che avevano votato e sostenuto la proposta.
“Non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato ‘l’aiutino’ della Lega“, fanno sapere dal M5s. “Non vediamo l’ora di dare il via alla campagna referendaria […], ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno“.