La Cina continua a effettuare manovre militari e svela che sarà la routine.
Le manovre militari intraprese da Pechino in reazione alla visita di Pelosi a Taiwan sarebbero dovute durare fino a domenica 7. Ma pare che queste esercitazioni diventeranno la routine, infatti proseguono anche oggi sia via mare che via aerea. Come ha dichiarato l’Esercito popolare di liberazione (Pla) proseguiranno “concentrandosi sull’organizzazione di operazioni congiunte anti-sottomarino e di assalto marittimo”.
Al momento queste esercitazioni di Pechino intorno all’isola non hanno causato né danni né perdite umane. Ma è stata una vera e propria di forza con gli Stati Uniti e con l’isola stessa. Pechino ha mostrato che può arrivare da più punti a Taiwan. L’esercito cinese ha accerchiato i porti per questo i corridoi commerciali sono stati chiusi per timore di incidenti. La Marina e l’Aeronautica hanno operato nel mare a est dove Taiwan importa il 60% del fabbisogno e il 98% dell’energia. Ed è da est che arriverebbero i soccorsi americani.
La prova di forza di Pechino contro Taiwan
Intanto le operazione dovevano terminare ieri ma Pechino non ha rilasciato nessuna comunicazione. Questo fa presagire che le manovre militari della Cina nell’isola di Taiwan potrebbero ripetersi regolarmente. La Cina sta creando le condizioni per una riunificazione anticipata dato che ha appurato di poterlo fare. Per la prima volta la flotta cinese ha varcato lo spartiacque dello stretto di Taiwan con una gran quantità di unità da guerra.
Xi Jinping ha voluto dare un ammonimento sia a Taipei che a Washington e scoraggiare le pretese di indipendenza e soprattutto l’intervento degli Usa. Ma Taiwan non è rimasta a guardare e ha messo in allerta operativa le unità con missili anti-nave. Inoltre, Taipei ha comunicato che condurrà esercitazione a fuoco a Sud dell’isola.