L’Italia e il sostegno a Israele: tra difesa e richiamo alla proporzionalità, ecco cosa dice il leader di Forza Italia e vice Premier Tajani.
L’Italia si conferma alleata di Israele, ribadendo il suo incondizionato sostegno al diritto di autodifesa dello stato ebraico. Secondo il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista rilasciata a Rtl 102, la solidarietà italiana verso Israele è ferma. Tajani ha sottolineato l’importanza di una risposta proporzionata agli attacchi, evitando il più possibile vittime civili nel contesto del recente confronto con Hamas, descritto non come un semplice scontro militare ma come una vera e propria “caccia all’ebreo”.
L’appello italiano per la proporzionalità e la de-escalation
Nell’ottica di Tajani, la reazione di Israele agli attacchi deve essere misurata, con un occhio di riguardo alla minimizzazione delle vittime civili. La comunità internazionale, secondo l’Italia, dovrebbe favorire il dialogo e sostenere iniziative, come quelle in corso in Egitto, volte a una cessazione delle ostilità e al rilascio degli ostaggi. Il vice premier sottolinea come la de-escalation sia nell’interesse generale, promuovendo una risoluzione pacifica e dialogata del conflitto.
La difesa del diritto di Israele e la critica a Hamas
Tajani critica aspramente Hamas, accusando il movimento di utilizzare la popolazione palestinese come scudo umano e di cercare di provocare Israele per isolare ulteriormente lo stato ebraico sulla scena internazionale. La strategia di Hamas, afferma Tajani, è quella di indurre Israele a una reazione eccessiva per poterlo poi denunciare. Tuttavia, il ministro ribadisce che il diritto di Israele a difendersi non va confuso con la questione delle vittime civili, che devono essere sempre limitate.
La posizione italiana emerge quindi chiara: sostegno al diritto di difesa di Israele, condanna delle tattiche di Hamas, e un forte appello alla moderazione e al dialogo. Questo approccio riflette la volontà di equilibrio e di promozione della pace in una regione segnata da decenni di conflitti. L’Italia si posiziona come un attore che, pur riconoscendo le complessità del contesto, auspica una risoluzione che tuteli i diritti e la sicurezza di tutti i coinvolti.