Nell’ultima settimana i nuovi casi sono aumentati dell’11,4%, i tamponi per chi arriva dalla Cina sono inutili.
Lo screening dei viaggiatori che arrivano dalla Cina, secondo la Fondazione Gimbe, è inutile perchè “meno del 10% dei passeggeri arriva con voli diretti, l’estrema contagiosità di Omicron riduce l’efficacia già modesta degli screening documentata in letteratura, e la gestione dei positivi sarebbe comunque affidata all’isolamento fiduciario”. I test sono utili solo per identificare eventuali nuove varianti.
Mossi dal timore di una nuova ondata di contagi da Covid e di una mancanza di trasparenza dei dati comunicati dalla Cina, molti Paesi hanno introdotto l’obbligo del tampone negativo per chi arriva da Pechino. Ma la Fondazione Gimbe avverte: “Non servono per arginare la diffusione del virus, solo per individuare nuove varianti”.
“Inutili per arginare il Covid”
Le misure introdotte dentro e fuori dai confini italiani, rassicurano i cittadini sulla protezione nei confronti dei passeggeri che arrivano dalla Cina. Tuttavia, il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta afferma che i test sono inutili per contrastare la diffusione del Covid. Può al massimo servire per il sequenziamento e l’individuazione di eventuali nuove varianti.
“Nelle ultime settimane si è generato un certo allarmismo, anche se quanto sta accadendo era ampiamente prevedibile. Infatti, è inevitabile che un Paese che ha vaccinato poco, in particolare anziani e fragili, con un vaccino poco efficace sulla malattia grave, con l’improvvisa sospensione ai primi di dicembre della strategia zero Covid sperimenti una netta ripresa della circolazione virale e un rilevante impatto su ospedalizzazioni e decessi”.
Per quanto riguarda l’Italia, Per Cartabellotta la migliore strategia per contrastare il Covid è quella del sequenziamento, poi bisogna aumentare le coperture vaccinali mentre “rimane sempre valida la raccomandazione di utilizzare le mascherine nei luoghi chiusi e affollati”.