L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci non andrà in prestito al Museo del Louvre di Parigi. La decisione del Tar del Lazio blocca l’accordo Italia-Francia.
Il Tar del Lazio ha ordinato lo stop al prestito alla Francia dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. Il noto disegno del genio italiano è conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e sarebbe dovuto andare a Parigi, al Museo del Louvre in prestito.
L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci al Louvre di Parigi per la mostra in occasione dei cinquecento anni dalla morte del Genio italiano
Italia Nostra aveva presentato un ricorso contro il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci al Louvre, ricorso accolto dal Tar del Lazio. Salta così la lunga e difficile trattativa tra il Ministero dei Beni Culturali italiano e il corrispettivo francese. Al termine della contrattazione su una delle opere simbolo di Leonardo, la Francia aveva ottenuto il prestito per esporre il disegno in occasione della grande mostra organizzata per i cinquecento anni della morte di Leonardo. In cambio l’Italia avrebbe ricevuto alcuni disegni di Raffaello.
Il Tar del Lazio blocca il trasferimento dell’opera in Francia: l’opera è inamovibile per le sue condizioni
L’operazione è stata interrotta dal Tar del Lazio che ha bloccato il trasferimento alla luce delle condizioni del disegno di Leonardo da Vinci. L’opera è da considerarsi inamovibile. Tradotto, non può essere trasferita. Il rischio è quello di danneggiare in maniera irreparabile il disegno del Genio italiano.
Il Mibact, “Incomprensibile”
Dura la reazione del Mibact, che si è fermamente opposto alla decisione del Tar. La sensazione è quindi che la questione ancora non sia conclusa.
“L’accordo firmato a Parigi è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del Mibac. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo […]. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’udienza del 16 ottobre tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza”.