Nel 2025, sempre più comuni in Italia adottano la Tari con tariffa puntuale: ecco che cos’è e quando bisogna pagarla.
La Tari 2025 introduce la tariffa puntuale, un sistema che lega parte dell’importo al volume di rifiuti indifferenziati prodotti dalle famiglie. Diffusa in regioni come l’Emilia-Romagna, questa formula mira a ridurre i costi di smaltimento e a incentivare la raccolta differenziata.
Entro aprile 2025, i comuni dovranno scegliere tra i criteri tradizionali (metratura o componenti familiari) e il nuovo sistema.
Tari 2025: come funziona la tariffa puntuale
Il principio della tariffa puntuale, come riportato da Qui Finanza, si basa su una stima precisa dei rifiuti indifferenziati prodotti da ogni famiglia. Nei comuni dove è già attiva, il calcolo avviene in due modi principali. Nel caso di cassonetti pubblici, gli utenti utilizzano una tessera elettronica che registra il volume di rifiuti ogni volta che il contenitore viene utilizzato. Nei sistemi porta a porta, invece, sono gli operatori ecologici a misurare la quantità di rifiuti raccolti.
Questo approccio prevede generalmente un limite di tolleranza: ogni nucleo familiare paga una quota fissa calcolata sulla base della metratura dell’abitazione o del numero di residenti. Tuttavia, superato il volume di rifiuti prestabilito dal comune, scattano maggiorazioni proporzionali alla quantità eccedente. Ciò spinge le famiglie a produrre meno rifiuti indifferenziati e ad aumentare il riciclo, riducendo l’impatto ambientale.
Quali sono i vantaggi e le nuove sfide
L’adozione della tariffa puntuale presenta vantaggi evidenti in termini di sostenibilità, ma anche alcune criticità. Tra i benefici, spicca la possibilità di contenere i costi di smaltimento e migliorare la qualità della raccolta differenziata. Inoltre, il sistema incentiva la sensibilizzazione ambientale, trasformando ogni cittadino in un attore consapevole della gestione dei rifiuti.
Tuttavia, la transizione alla tariffa puntuale non è priva di sfide. La necessità di introdurre infrastrutture tecnologiche come cassonetti smart o dispositivi per il monitoraggio porta a porta comporta costi iniziali significativi per i comuni.