Tav, botte da orbi. Di Maio: non si fa. Salvini: ma quale stop, solo parole

Caso Tav, Salvini risponde a Di Maio: ma quale stop, un accordo si trova sempre. Un conto sono le parole e un conto sono i fatti.

Alta tensione sul caso Tav, con Salvini e Di Maio divisi da una profonda spaccatura sulla realizzazione dell’opera. Se il vicepremier pentastellato ha chiuso definitivamente il dialogo facendo sapere che la Tav non si farà fino a quando il MoVimento sarà al governo, il collega leghista ha archiviato l’attacco sottolineando come un conto siano le parole e ben altra cosa siano i fatti.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Tav, Salvini: nessuno stop, un conto sono le parole, un conto sono i fatti

Intervenuto ai microfoni de il Messaggero, Salvini ha negato una crisi di governo ma ha fatto sapere che il no di Di Maio sono solo parole e che il Movimento Cinque Stelle potrebbe presto dover fare i conti con i fatti.

“Ma figuriamoci. Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L’intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta. Il mio tono è quello del pragmatismo. Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi”.

Non solo – ha continuato Salvini – si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’ economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’ apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Alessandro-di-Battista-Luigi-di-Maio-FANS-PAGE-provincia-Brindisi-847093732022844/

Caso Diciotti, Salvini: sono tranquillissimo

Inevitabile poi un commento sul caso della Diciotti:

“In Senato questo dirò: ho difeso il mio Paese. I senatori non dovranno entrare nella questione specifica del sequestro di persona ma interrogarsi su questo: Salvini ha bloccato la Diciotti per una sua fantasia personale o per senso della patria? Sono tranquillissimo. E non sarebbe un trappolone a me ma un precedente per l’Italia”.

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