Tav, Giuseppe Conte in conferenza stampa: Per noi il punto di riferimento è l’analisi costi-benefici dei tecnici incaricati da Toninelli per il Mit. Escludo una crisi di governo, sarebbe assurdo.
Dopo un lungo vertice senza risultati e dopo lo scontro a distanza tra Salvini e Di Maio, con il primo che spinge per ottenere i bandi e il secondo pronto a tutto per non sbloccarli, il premier Giuseppe Conte a circa due ore da un nuovo incontro con i premier ha indetto una conferenza stampa per provare a fare il punto sulla situazione.
Caso Tav, la conferenza stampa di Giuseppe Conte
“Vorrei ricordare che non esiste nessuna dichiarazione mia prima dell’inizio dell’incarico di governo che mi abbia visto favorevole o contrario alla Tav. Io ho detto di voler affrontare la questione senza atteggiamenti pregiudizievoli e ho detto anche di voler agire nella tutela dei cittadini perché sono garante dell’interesse nazionale“, ha esordito il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi.
“Il percorso sulla Tav muove dal contratto di governo, dove c’è scritto che il governo si impegna in una revisione e ridiscussione integrale del progetto. Se così non fosse lasceremmo che tutto andasse secondo il percorso stabilito. Pretendo che questa scelta non sia frutto di scelte emotive. Qui non possiamo affidarci alla mera tattica, dobbiamo guardare alla soluzione migliore per l’interesse nazionale”.
Tav, Giuseppe Conte: Per noi il punto di riferimento sono gli esperti nominati da Toninelli per il Mit
“Acquisiamo un’analisi costi-benefici su cui innesteremo la decisione. L’analisi è stata compiuta, la commissione che piaccia o meno il risultato ha fatto il suo lavoro che noi abbiamo letto e analizzato. Per noi il punto di riferimento sono gli esperti nominati da Toninelli presso il Mit“.
“Ieri sera siamo stati molte ore anche in compagnia degli esperti. Abbiamo fatto intervenire anche altri esperti oltre a quelli della commissione. Tutti gli esponenti governativi hanno portato un esperto per consentire un dialogo tra esperti alla nostra presenza.
Ieri mi sono convinto che l’elaborato dell’analisi costi-benefici realizza il suo compito consegnandoci un’analisi plausibile. Dopo siamo rimasti noi politici“.
Giuseppe Conte: Non sono convinto che questo progetto sia quello di cui l’Italia abbia bisogno
“Al tavolo io stesso ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza di questa opera infrastrutturale. Non sono affatto convinto che questo progetto sia quello di cui l’Italia abbia bisogno. È un progetto per cui mi batterei che non sia cantierizzato”.
“Al tavolo dei decisori politici vi confesso che si sono confrontati anche diversi esponenti politici. La Lega, favorevole al Tav, e il Movimento Cinque Stelle, contrario all’opera“.
“Come proseguire? Me ne assumo la responsabilità. Alla luce dei forti dubbi credo che sia d’obbligo procedere ad una interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Ue, per condividere dubbi e perplessità”.
“Gli elementi negativi superano anche i benefici. I flussi per quanto riguarda i numeri del trasporto si rivelano inferiori rispetto a quelli delle precedenti valutazioni. Quest’opera dovrebbe terminare nel 2030. Quella data è una chimera, comunque ci ritroveremo in una fase temporale in cui il sistema dei trasporti sarà più evoluto e il Tav si rivelerà poco funzionale“.
“L’opera è finanziata in buona parte dallo stato italiano, in parte dallo stato francese e in maniera simbolica dall’Unione europea, questo perché la Francia ha una tratta più lunga da ristrutturare. Allo stato il criterio di finanziamento non appare equo. Sappiamo che la commissari europea per cui l’Europa si possa impegnare perché Italia e Francia possano pagare la stessa cifra, ma questo è un discorso da approfondire con i nostri partner”.