Tavolo automotive: dubbi e attese sul piano del governo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tavolo Automotive: il futuro degli incentivi 2025

auto utilitarie

Il Tavolo Automotive del 5 marzo discuterà gli incentivi 2025, ma il governo sembra escludere aiuti diretti all’acquisto.

Il settore automotive italiano è in fermento. Con il mercato dell’auto in difficoltà e le incertezze sulle strategie di supporto, le aspettative degli operatori e dei consumatori sono sempre più alte. Tuttavia, il governo ha già dato segnali chiari: il modello di incentivi basato su sussidi diretti all’acquisto sembra destinato a scomparire.

auto parcheggiate
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Il cambio di strategia del governo

Il prossimo 5 marzo si terrà una nuova riunione del Tavolo Automotive, convocata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’ordine del giorno prevede tre punti chiave, tra cui le politiche comunitarie e una proposta, ancora poco definita, sugli incentivi 2025. Ma cosa significa davvero questa nuova iniziativa?

Negli anni scorsi, i vari bonus per l’acquisto di veicoli non hanno prodotto gli effetti sperati, almeno secondo il ministro Adolfo Urso. “È finito il tempo del bonus, non ha funzionato”, ha dichiarato, sottolineando che gli aiuti diretti ai consumatori non hanno avuto un impatto significativo sulla produzione nazionale.

Di conseguenza, il governo ha ridotto drasticamente il Fondo Automotive, destinando le risorse a iniziative di supporto per la produzione e la ricerca. L’attenzione si sposta quindi su misure come i contratti di sviluppo, il sostegno alle attività di ricerca e innovazione e gli aiuti alle aree di crisi industriale, come nel caso di Melfi.

Il rischio di aspettative disattese

Questa situazione ha creato un effetto paradossale sul mercato. Molti consumatori, mal informati, continuano a rimandare l’acquisto dell’auto in attesa di nuovi incentivi, che però potrebbero non arrivare.

Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, ha evidenziato il problema: “Le reti riferiscono che molti clienti stanno ancora aspettando gli incentivi statali. Non hanno capito che nel 2025 non ci saranno, oppure non hanno preso sul serio la decisione del governo di eliminarli”.

Il rischio è che questa incertezza freni ulteriormente le vendite, aggravando una situazione già complessa. “Paradossale: un ‘effetto annuncio’ senza nemmeno l’annuncio. Ma se fosse vero non mi stupirei. Dopo i rinvii, le retromarce, le modifiche, i rifinanziamenti, gli stop & go e i click day degli anni scorsi, è normale che qualcuno non creda nemmeno alle cattive notizie”, ha aggiunto Cardinali.

L’ipotesi più probabile è che il governo punti su un piano di sostegno industriale, piuttosto che su aiuti diretti all’acquisto. Tuttavia, resta aperta la possibilità di un colpo di scena: un dietrofront dell’ultimo minuto che potrebbe cambiare nuovamente le carte in tavola.

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ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025 18:25

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