Tensioni nella maggioranza per la crisi di ascolti di “Tele Meloni” e la discussione sull’aumento del canone. Gasparri critica le interferenze politiche.
La crisi di ascolti che sta attraversando la Rai, definita spesso dall’opposizione Tele Meloni, sta creando frizioni anche all’interno della maggioranza. In questi giorni, tra le fila della coalizione di governo, si discute su come evitare l’aumento del canone Rai, attualmente previsto in bolletta.
Tele Meloni, Gasparri critica gli ascolti in calo
La Lega, con un emendamento, propone di scongiurare l’annullamento dello sconto che lo scorso anno aveva ridotto la tassa da 90 a 70 euro, coprendo però questa riduzione con tagli ad altre voci di spesa, e quindi sempre a carico dei cittadini.
A mettere in luce la crisi degli ascolti è stato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, il quale ha sottolineato l’importanza dello share come indice della qualità della televisione di Stato. “È importante non andare sotto dell’1 o del 2 per cento con qualche programma, perché ne consegue anche la qualità della televisione” ha dichiarato Gasparri come riporta Today.it.
Il riferimento implicito è per alcuni programmi flop, come quelli condotti da Pino Insegno, Antonio Monteleone, Luca Barbareschi e Maria Latella.
Gasparri ha anche evidenziato che la Rai “deve stare attenta alla qualità e anche a rispettare il pubblico”. Ora ci troviamo di fronte a prove importanti. Ieri, come Forza Italia, in una conferenza stampa abbiamo detto la nostra e abbiamo illustrato le nostre idee, che sono chiarissime. Poi la legge si fa in Commissione, al Senato, e se ne discuterà nelle sedi competenti”.
Mattarella e il monito sul pluralismo del servizio pubblico
Nel dibattito interviene anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Il servizio pubblico vede rinnovata la straordinaria missione di essere riconosciuto fonte affidabile per i cittadini che con il pagamento del canone lo sostengono, permanendo intatta la sua responsabilità soltanto verso di loro, per essere cornice di libertà e spazio di inclusione, dove originalità, professionalità, innovazione, pluralismo e non spartizione, possano continuare a dispiegarsi senza abusi”.
Gasparri rilancia il tema delle interferenze politiche
Gasparri ha accolto le parole di Mattarella rilanciando la critica verso l’opposizione: “Il pluralismo – ha dichiarato – è quello che viene garantito dalle norme che varammo in ossequio alle sentenze della Corte costituzionale che, più volte dal ’74 ai giorni nostri, hanno affidato al Parlamento la funzione di editore sostanziale del servizio pubblico radiotelevisivo. Questo principio è stato violato proprio dal partito a cui appartenne, prima della sua elezione al Quirinale, il presidente Mattarella, con la norma voluta da Renzi, che ci accingiamo a cancellare. Le interferenze del governo sono state introdotte dal Partito Democratico e da Renzi, allora Presidente del Consiglio”.