Telecomando cancello: come funziona e come duplicarlo

Telecomando cancello: come funziona e come duplicarlo

Il telecomando cancello a codice fisso o variabile è il dispositivo necessario ad azionare il meccanismo di apertura e chiusura degli ingressi automatizzati.

I cancelli automatici sono sempre più diffusi, sia presso le abitazioni private che all’interno di complessi di altra natura. Si tratta di cancelli azionabili a distanza, tramite un telecomando, che offrono un’alternativa estremamente pratica, dal momento che non è necessario scendere dall’auto per aprire o chiudere il cancello (in alcuni casi il funzionamento di cancelli, sbarre o portelloni è attivato automaticamente da un transponder e da un’antenna ricevente).

I telecomandi ‘rolling-code’ e ‘dip-switch’

In genere, il meccanismo che consente di aprire e chiudere un cancello è comandato da un piccolo telecomando: entrambi i dispositivi sono della stessa marca, ovvero dell’azienda di settore che commercializza questo genere di prodotti (CAME e FAAC sono forse le più famose). Il telecomando cancello elettrico è un dispositivo tascabile, dalle dimensioni contenute, dotato di almeno due comandi fisici per azionare il meccanismo di apertura e chiusura . In genere è a due o quattro canali ed opera ad una frequenza di 433 Mhz.

In commercio ve ne sono di due tipi: quelli ‘rolling-code‘ e quelli ‘dip-switch‘. Quest’ultimo è un tipo di telecomando cancello con levette perché al suo interno è presente una sequenza di 10 o 12 piccole leve, ciascuna delle quali può assumere due posizioni (‘on’ e ‘off’). La programmazione di questo tipo di telecomando è molto semplice: si imposta un codice che poi deve essere riprodotto, in maniera identica, nella ricevente radio. I telecomandi ‘dip-switch’ di marche diverse non sono compatibili – pur avendo la medesima frequenza – perché ciascun costruttore assegna alle posizioni di ‘on’ e ‘off’ valori differenti.

Per quanto concerne i telecomandi ‘rolling-code’, il funzionamento è diverso. Come si può intuire anche dal nome, ogni qual volta sia azione il dispositivo, il codice cambia. Ciò rende questo tipo di telecomandi più sicuri, poiché l’algoritmo mediante il quale si genere di volta in volta il nuovo codice è diverso e talvolta non è duplicabile.

I telecomandi universali

Quando si installa un sistema di automazione, l’azienda fornisce in genere un set di tre o quattro telecomandi, nel caso più persone abbiano bisogno di utilizzare il cancello automatico oppure in caso di guasto o smarrimento del dispositivo.

Sul mercato sono presenti anche dei prodotto ‘sostitutivi’, ovvero i telecomandi universali. Questi hanno il compito di riprodurre in maniera più o meno fedele – operando sulla stessa frequenza – le funzionalità di un comando di marca; per fare questo, vanno programmati nel modo giusto.

Programmare il telecomando cancello significa utilizzarne uno universale per duplicare quello originale. Il procedimento è piuttosto semplice, anche perché questi dispositivi non necessitano di alcun codice da inserire a differenza di altre tipologie di telecomando.

Il primo passo è quello di determinare la frequenza utilizzata dal dispositivo: quella più diffusa, come detto, corrisponde a 433 Mhz circa ma per essere certi di questo valore si può utilizzare un frequenzimetro (se il dato non è riportato sopra o all’interno del telecomando). Questo strumento è in vendita sia nei negozi di elettronica che nei ferramenta ed è estremamente semplice da utilizzare: basta avvicinarlo al comando e leggere il valore che compare sul display.

Una volta verificata la frequenza per non avere problemi di compatibilità, possiamo procedere a duplicare il telecomando cancello. Il dispositivo da programmare va impostato in modalità di ‘auto apprendimento‘ oppure, se tale funzionalità non è disponibile, basta avvicinare i due telecomandi.

Il passaggio successivo consiste nel premere entrambi i tasti del dispositivo da duplicare (i comandi di apertura e chiusura) fin quando questi non comincia a lampeggiare. A questo punto, bisogna continuare a tener premuto solo il tasto superiore; nel mentre il telecomando universale va avvicinato a quello originale; sul primo va premuto il tasto superiore (o comunque lo stesso che stiamo premendo sull’altro), così come sul secondo: quando il segnale luminoso torna a lampeggiare, vuol dire che il tasto è stato memorizzato sul comando universale. Per memorizzare anche il tasto che comanda la funzione di chiusura (o viceversa se è stata memorizzata questa per prima) basta ripetere lo stesso procedimento a tasti invertiti. L’ultimo step è quello di verificare se la duplicazione è andata a buon fine: basta fare una prova con il comando duplicato provando ad aprire e chiudere il cancello.

Dove acquistare un telecomando per cancelli automatici

Come detto, nella maggior parte dei casi, il telecomando principale (più un set di dispositivi ‘di riserva’) viene fornito al momento dell’installazione del cancello automatizzato o del montaggio del meccanismo di automazione. Ciò non toglie che, qualora vi fosse necessità, è possibile acquistare in proprio uno o più telecomandi per il proprio cancello automatico.

I comandi universali sono acquistabili anche presso i negozi di elettronica e di ferramenta; ovviamente, anche online le opzioni non mancano. I prezzi sono molto modici: per pochi euro è possibile assicurarsi anche un set completo di quattro telecomandi mentre i dispositivi più sofisticati e di maggiore qualità superano di poco i 10 euro o sfiorano i 20 euro. Di solito, i prodotti che costano di più sono quelli compatibili con le principali marche di cancelli automatici, oppure sono ‘multifrequenza‘.

Possibili inconvenienti

Può capitare che il telecomando funzioni solo se avvicinato di molto all’antenna ricevente montata sul cancello. La causa principale di questo genere di cattivo funzionamento è la frequenza del dispositivo: i modelli più datati, infatti, utilizzano frequenze molto vicine a quelle dei ripetitori telefonici e televisivi (27 Mhz circa). Per tanto, è probabile che la ‘concorrenza’ dei dispositivi di ricezione dei segnali della rete telefonica e televisiva saturi l’area in cui si trova il recettore del telecomando, pregiudicandone il corretto funzionamento. In casi del genere è consigliabile cambiare sia i comandi che il dispositivo ricevente assicurandosi che siano operativi su di una frequenza standard (433 Mhz o 868 Mhz).

Il problema potrebbe essere anche di natura strettamente tecnica: vale quindi la pena verificare se i collegamenti sono stati eseguiti tutti nella maniera corretta e se nessun cavo si sia usurato al punto da non funzionare più come dovrebbe. Altra eventualità, infine, è la presenza di ostacoli tra il telecomando e l’antenna che potrebbe interferire con la corretta trasmissione del segnale.

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