Massima attenzione per la tempesta Martinho che si abbatterà sull’Europa e vedrà coinvolta anche l’Italia. Le regioni che saranno interessate.
Trovano conferma le previsioni meteo per queste ore con una nuova minaccia sull’Europa. La tempesta Martinho è pronta a farsi sentire su diversi Paesi e andrà ad interessare pure l’Italia con alcune regioni che verranno colpite dal maltempo, caratterizzato da piogge forti e venti molto elevati come quelli che hanno già interessato Spagna e Portogallo.

Tempesta Martinho: la situazione in Europa
Sono ore critiche per l’Europa in merito alle condizioni del tempo. Il meteo sta facendo i conti con la tempesta Martinho che già in parte si è abbattuta su alcuni Paesi. In modo particolare su Spagna e Portogallo. Si tratta di una pericolosa tempesta atlantica che scatenerà, o ha già scatenato, piogge alluvionali in molte zone della Penisola Iberica.
Situazione delicata, secondo gli esperti, per quanto riguarda le giornate di giovedì 20 marzo 2025 e venerdì 21 marzo 2025 con la tempesta che si manifesterà con venti fortissimi e raffiche a livello di uragano a oltre 150 km/h. In pericolo le coste lusitane con onde alte fino a 6-7 metri e anche con pericolose mareggiate.
L’allarme in Italia: le regioni a rischio
Il maltempo, però, dovrebbe interessare anche l’Italia. Secondo gli esperti, infatti, a partire dalla giornata di venerdì 21 marzo 2025, anche il nostro Paese verrà interessato dagli effetti di Martinho. In particolare le zone del Nordovest, con piogge su Liguria e Piemonte. Nella giornata di sabato 22 marzo 2025, invece, gli effetti della tempesta si estenderanno al resto del Settentrione, coinvolgendo Lombardia ed Emilia Romagna e in serata Levante Ligure e Triveneto con rovesci pure in Friuli Venezia Giulia.
Rovesci anche al Centro nelle ore successive con il versante tirrenico interessato da rovesci più intensi e anche la Toscana. Nella giornata di domenica 23 marzo 2025, invece, pioggia anche nel Lazio, in Umbria e nelle Marche. Il Sud potrebbe essere risparmiato con temperature anche elevate in Sicilia e Calabria.