Ma quale accordo, Pd e M5s ai ferri corti sulla modifica dei decreti Sicurezza

Ma quale accordo, Pd e M5s ai ferri corti sulla modifica dei decreti Sicurezza

Nervi tesi tra il Movimento 5 Stelle e il Pd sulla modifica dei decreti Sicurezza. I pentastellati chiedono un nuovo confronto sul tema.

Nonostante gli annunci e le dichiarazioni di rito delle ultime settimane, il governo resta diviso sulla modifica dei decreti Sicurezza, con il Pd e il Movimento 5 Stelle che confermano di avere idee decisamente differenti. I pentastellati sarebbero orientati a prendere in considerazione le osservazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i dem pensano a modifiche decisamente più consistenti, trasformando i fatto i provvedimenti varati sotto il governo giallo-verde.

Matteo Salvini

Sulla modifica dei decreti Sicurezza è uno scontro quasi ideologico tra Movimento 5 Stelle e Pd

Sui decreti Sicurezza si gioca una partita quasi ideologica. Il Movimento 5 Stelle non sembra intenzionato a cancellare quanto fatto al fianco della Lega. Non del tutto almeno, anche per motivi di coerenza. Il tutto senza considerare che un cambio di rotta sul tema potrebbe portare qualche elettore M5s deluso alla corte leghista.

D’altro canto il Partito democratico ha fatto della modifica dei decreti Sicurezza una delle condizioni necessarie per dare vita al secondo governo Conte.

Per dare vita al governo le due forze politiche hanno risolto la discussione accordandosi su un generico li modificheremo. Ora è arrivato il momento della resa dei conti e di decidere come modificarli.

Nicola Zingaretti

La revisione dell’accordo

Un accordo di base sarebbe stato raggiunto all’alba dell’estate, ma ora il Movimento 5 Stelle tira il freno e chiede una nuova riflessione agli alleati di governo. I pentastellati non approverebbero la reintroduzione della protezione umanitaria e i dem non sono intenzionati a mettere in discussione un accordo già raggiunto dopo settimane di duro lavoro.

Migranti

Decreti Sicurezza, la resa dei conti in Cdm

La resa dei conti definitiva è fissata per il prossimo 5 ottobre, quando il decreto Immigrazione, salvo colpi di scena, arriverà in Consiglio dei Ministri.