La Nato è dovuta intervenire per proteggere i Palazzi dei quattro comuni del Kosovo in cui si sono insediati i sindaci.
Continuano le proteste nelle piazze delle quattro città del Kosovo, in cui i cittadini serbi sono in rivolta contro l’elezione dei sindaci le cui elezioni hanno visto la partecipazione solo del 3,5% dell’elettorato. Ad intervenire sono state le forze di sicurezza internazionali, a protezione dei palazzi dei comuni dove si sono insediati i primi cittadini albanesi.
A Zvecan la Polizia di Stato ha spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla dei manifestanti che ha sfondato una barricata di sicurezza, tentando di entrare con la forza nell’edificio del municipio. A Leposavic, invece, le truppe di pace statunitensi hanno posizionato del filo spinato intorno all’edificio comunale per proteggerlo dalle proteste violente dei serbi che si erano radunati nelle vicinanze.
Ristuccia: “Garantire ambiente sicuro”
Il generale italiano Angelo Michele Ristuccia, a capo della missione Kfor, ha dichiarato in un comunicato: “Questa mattina, la missione Kfor guidata dalla Nato ha aumentato la sua presenza in quattro municipalità del Kosovo settentrionale a seguito degli ultimi sviluppi nell’area”.
La Kfor si ritiene “pronta a intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire un ambiente sicuro in modo neutrale e imparziale”, come ha affermato il comandante, esortando Belgrado e Pristina a “impegnarsi nel dialogo guidato dall’Unione europea per ridurre le tensioni, unica via per la pace e la normalizzazione”.
Le tensioni in Kosovo
I serbi (che costituiscono la maggioranza del nord del Kosovo) non hanno mai accettato la dichiarazione di indipendenza dalla Serbia del 2008, considerando ancora Belgrado come la loro capitale. Gli albanesi, che rappresentano oltre il 90% della popolazione della nazione, si ritrovano davanti alla richiesta dei serbi del nord di attuare un accordo decennale negoziato dall’Ue, per la creazione di un’associazione di comuni autonomi nella loro area.
Alle elezioni dello scorso mese i serbi non hanno partecipato e i candidati di etnia albanese hanno vinto con un’affluenza del 3,5%. I serbi quindi hanno chiesto al governo del Kosovo di rimuovere i sindaci di etnia albanese, tuttavia Pristina ha scelto di procedere nonostante le manifestazioni violente contro i quattro sindaci.
Stati Uniti ed Europa hanno rimproverato Pristina per aver accentuato le tensioni con la Serbia, affermando che l’uso della forza per insediare i sindaci nelle aree a maggioranza serba ha compromesso gli sforzi per normalizzare le relazioni.