Incidenti aerei tra Russia e Nato: una crescente preoccupazione per la sicurezza europea, intercettato caccia russo sul mar di Norvegia.
Continuano le tensioni tra la Nato e la Russia, recentemente, un aereo russo Ilyushin Il-38 è stato avvistato vicino alla portaerei britannica HMS Queen Elizabeth. In risposta, un team composto da F-35 britannici e F-35A norvegesi è intervenuto, scortando l’aereo russo lontano da una zona considerata sensibile.
Esercitazioni e cooperazione militare
Questo non è un episodio isolato. Dalla guerra in Ucraina, ci sono stati numerosi casi simili. Solo due settimane fa, cacciabombardieri italiani F-35A sono decollati dalla base aerea di Malbork, in Polonia, per intercettare due Su-30 russi che si erano avvicinati al confine polacco senza preavviso.
Il Carrier Strike Group britannico ha confermato l’incidente attraverso un post su un noto social. Il messaggio sottolineava l’importanza della cooperazione tra le forze Nato, in particolare tra britannici e norvegesi, nel gestire tali situazioni.
Attualmente, al largo della Norvegia, sono in corso esercitazioni Nato. Il gruppo di portaerei britannico ha collaborato con diversi paesi dell’Alleanza Atlantica, tra cui Germania, Belgio, Francia, Stati Uniti, Finlandia e Svezia.
Risposta della Nato alle provocazioni e incursioni russe
Le frequenti incursioni dell’aeronautica russa rappresentano un rischio crescente, soprattutto considerando la possibilità di collisioni con aerei Nato. Tuttavia, la Nato ha dimostrato di poter gestire efficacemente tali situazioni.
La HMS Queen Elizabeth, con i suoi 280 metri di lunghezza, ospita una flotta di aerei da combattimento F-35 e vari elicotteri. Può accogliere un equipaggio che varia da 700 a 1.600 persone.
Mentre la portaerei britannica operava nelle acque norvegesi, la Russia ha emesso avvisi militari per uno spazio aereo esteso nelle zone di confine marittimo con la Norvegia.
La Nato ha sempre risposto prontamente alle provocazioni, con il “scramble”, ovvero il decollo rapido di aerei per intercettare velivoli sconosciuti. Questa pratica è stata utilizzata frequentemente negli ultimi mesi, dimostrando l’efficacia e la prontezza delle forze Nato.