Donna incinta aggredita dal compagno ad Arezzo: tenta di staccarle la lingua a morsi in piazza Guido Monaco durante un litigio.
Un’aggressione brutale ha scosso la città di Arezzo nelle ultime ore: una donna di 29 anni, incinta, è stata ferita dal compagno che ha tentato di staccarle la lingua a morsi durante un litigio in piazza Guido Monaco. La giovane è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Donato. Nel frattempo a Tolentino, una donna è stata uccisa dall’ex marito che l’ha accoltellata e presa a calci quando era già a terra.

La lite e il tentativo di staccare la lingua alla fidanzata incinta
L’aggressione è avvenuta nella notte appena trascorsa ad Arezzo, in pieno centro cittadino, precisamente in piazza Guido Monaco. Secondo quanto emerso da Today e Arezzonotizie, la coppia, entrambi poco più che trentenni, avrebbe avuto un litigio.
Durante un tentativo di bacio, l’uomo avrebbe afferrato con violenza la lingua della compagna, arrivando quasi a staccargliela con un morso. Le forze dell’ordine continuano le indagini per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto e le cause del violento gesto. I contorni della vicenda restano ancora da definire.
L’intervento dei soccorsi e l’operazione chirurgica
La donna, incinta, è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118, giunto sul posto con un’ambulanza della Croce Bianca. Presenti anche la polizia di Stato e i carabinieri. La ferita riportata era talmente grave da richiedere il trasporto in codice giallo all’ospedale San Donato di Arezzo, dove è stata presa in carico dal personale medico per le cure necessarie.
All’ospedale San Donato, come riportato da Today e Arezzonotizie, la donna è stata sottoposta ad accertamenti e medicazioni. Vista la natura della ferita, i medici hanno dovuto intervenire chirurgicamente per suturare la lingua lacerata dal morso.
Nel frattempo, i carabinieri aretini hanno proceduto all’identificazione del compagno della vittima. L’uomo, anch’egli sulla trentina, è stato denunciato per lesioni aggravate. Secondo quanto riferito, al momento dell’aggressione non era sobrio.