Una “misteriosa malattia” in Congo con sintomi simili all’influenza e anemia: ecco l’ipotesi dell’infettivologo Matteo Bassetti.
L’infettivologo Matteo Bassetti, intervistato da Adnkronos Salute, ha delineato un quadro preoccupante rispetto alla nuova “malattia misteriosa” in Congo: “C’è un sistema sanitario inadeguato per l’affollamento delle città e si vive ancora in una condizione assolutamente inadeguata“.
Secondo l’esperto, in un contesto così vulnerabile, qualsiasi microorganismo ha terreno fertile per diffondersi. Ha suggerito che tra le possibili cause della patologia potrebbe esserci una “febbre emorragica virale” – come la febbre Crimea Congo o l’Ebola – pur lasciando aperta la possibilità che si tratti di un nuovo virus non ancora identificato.
Un “vaso di Pandora” per virus e batteri: l’allarme di Bassetti
La Repubblica Democratica del Congo non è nuova a emergenze sanitarie. Recentemente, il Paese ha affrontato “un’epidemia di Mpox, quella del clade II“, una variante particolarmente aggressiva.
Questo, secondo Matteo Bassetti, evidenzia come la regione rappresenti un “vaso di Pandora” per malattie infettive di origine virale, batteriologica e parassitaria.
La febbre emorragica Crimea-Congo e l’Ebola, entrambe note per la loro gravità e capacità di diffusione, presentano sintomi iniziali simili a quelli descritti per la nuova patologia: febbre, stanchezza estrema e complicazioni ematologiche come l’anemia.
Tuttavia, l’anemia stessa, come riportato da Libero Quotidiano, può derivare da diversi fattori: “L’anemia è la mancanza di emoglobina nel sangue, quindi di ossigeno necessario ai tessuti“, spiega l’infettivologo.
I rischi globali da non sottovalutare
Nonostante l’impatto devastante che questa patologia potrebbe avere a livello locale, l’esperto ridimensiona il rischio per il resto del mondo.
“Il rischio per il resto del mondo è bassissimo, i collegamenti tra il Congo e gli altri Paesi non sono certo al livello di quelli della Cina“, ha sottolineato Matteo Bassetti.
Tuttavia, la globalizzazione ha dimostrato che nessun Paese può ritenersi immune da emergenze sanitarie sviluppate altrove, rendendo essenziale il monitoraggio della situazione.