Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Pierina Paganelli. Dubbi su Loris Saponi, ritenuto “instabile e pericoloso”.
L’omicidio di Pierina Paganelli rimane avvolto dal mistero. La donna, 78 anni, fu trovata morta il 3 ottobre 2023 nei sotterranei di un condominio a via del Ciclamino. Sebbene l’unico indagato sia Louis Dassilva, vicino di casa della vittima in carcere dal 16 luglio, nuove dichiarazioni pubblicate dal settimanale Giallo potrebbero offrire un’altra prospettiva.
Un delitto ancora irrisolto: il caso Pierina Paganelli
Durante l’interrogatorio dei figli di Pierina, sono emerse preoccupazioni su Loris Bianchi, fratello della nuora Manuela, legata sentimentalmente all’indagato. Giacomo Saponi ha dichiarato agli inquirenti: “Loris non era amato da mio fratello Giuliano e Manuela lo invitava a casa solo quando lui non c’era. Lo ritenevano instabile e pericoloso. Fissava il vuoto, era in terapia psichiatrica, soffriva di attacchi di ansia, sbalzi di umore, e pensava di avere dentro di sé una componente violenta da dovere tenere a bada”.
Anche la sorella di Giacomo, Chiara, ha riportato un episodio inquietante: “Ho chiesto a Loris se prendeva medicinali forti e lui mi rispose: solo quando sento il bisogno di uccidere qualcuno”. Giuliano, altro figlio della vittima, ha infine aggiunto: “Lui è un uomo sotto psicofarmaci, non è equilibrato”. Come riportato da riminitoday.it
Gli intrecci e i misteri della notte del delitto
Oltre alle dichiarazioni dei familiari, Giallo ha riportato la testimonianza di Rosella, vicina di casa di Pierina, che era con lei la sera del delitto. Le due donne avevano partecipato a un incontro presso la Sala del Regno dei Testimoni di Geova prima di rientrare in via del Ciclamino.
Rosella ha raccontato: “Dopo aver aperto il portone, ho notato che le luci del vano scala erano spente. Ho cercato di accenderle tramite l’interruttore, senza riuscirci. Nel frattempo, ho chiamato l’ascensore, che però non arrivava. Il pulsante aveva la luce rossa accesa, come se fosse occupato. Ho provato a premerlo svariate volte, aspettando circa cinque minuti. In seguito ho deciso di salire al primo piano a piedi, nonostante fosse buio, proprio perché l’ascensore non arrivava e avevo incominciato ad accumulare una certa ansia”.
Questi dettagli sollevano nuovi interrogativi sul ruolo di Dassilva e sulle circostanze della morte di Pierina. L’ipotesi che l’omicidio sia stato compiuto in solitaria è sempre più fragile, lasciando aperte numerose piste.
L’omicidio Paganelli rimane un enigma: instabilità, relazioni complesse e dichiarazioni contrastanti continuano a rendere il caso uno dei più intricati degli ultimi anni.