Con l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, entrano nuove terapie gratuite e malattie con diritto all’esenzione.
Dopo otto anni di attesa, il Servizio sanitario nazionale (SSN) si prepara a un aggiornamento cruciale dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), l’elenco delle prestazioni sanitarie garantite gratuitamente o con esenzione. L’ultima revisione risaliva al 2017, e da allora si sono accumulate numerose innovazioni scientifiche che ora trovano finalmente spazio all’interno del sistema pubblico. Il nuovo decreto, approvato in Conferenza Stato-Regioni, mira a migliorare l’accessibilità alle cure, l’efficacia clinica e la sostenibilità economica.

Nuove terapie gratuite e screening: un ampliamento strategico
Tra le novità più significative vi è l’estensione dello screening neonatale a otto nuove malattie genetiche rare, tra cui la SMA (Atrofia Muscolare Spinale) e le SCID (Immunodeficienze Combinate Gravi). La diagnosi precoce di queste patologie consente interventi terapeutici tempestivi e spesso risolutivi. Un altro intervento rilevante è l’introduzione di un programma di sorveglianza genetica per le donne a rischio ereditario di tumori della mammella e dell’ovaio. Le pazienti portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 potranno accedere a controlli regolari – come mammografie, ecografie e risonanze – compresi nei LEA, favorendo così una prevenzione più efficace.
In parallelo, il decreto prevede che oltre diecimila donne ogni anno possano usufruire gratuitamente di questo percorso di prevenzione. A rafforzare ulteriormente il ventaglio delle prestazioni coperte, si aggiungono terapie psicoeducazionali per i disturbi dell’alimentazione, ora riconosciute come prestazioni sanitarie essenziali. Questa innovazione risponde all’aumento dei casi tra adolescenti e giovani adulti, categorie spesso escluse dai percorsi terapeutici tradizionali.
Esenzioni per nuove malattie croniche e impegno economico dello Stato
Il decreto introduce anche nuove esenzioni dal ticket sanitario per tre patologie croniche: sindrome fibromialgica, idrosadenite suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari. Ogni diagnosi prevede un’esenzione con durata minima garantita, assicurando cure continuative senza costi per i pazienti. L’introduzione di queste patologie tra quelle riconosciute rafforza l’idea di un sistema più vicino ai bisogni reali dei malati cronici, spesso costretti a sostenere spese elevate per terapie non rimborsate.
L’investimento pubblico stimato è di circa 150 milioni di euro l’anno, segno tangibile della volontà politica di potenziare la sanità pubblica, garantendo equità nell’accesso ai servizi. Contestualmente, sono stati aggiornati anche gli elenchi delle malattie rare esenti, i trattamenti termali e i parametri DRG (Diagnosis Related Groups), con l’obiettivo di rendere i ricoveri più efficaci e sostenibili.
La Conferenza delle Regioni ha sottolineato la necessità di mantenere un’interazione costante con la Commissione LEA del Ministero della Salute, per evitare i ritardi che hanno segnato il passato. Questo aggiornamento rappresenta dunque un punto di svolta, ma anche un richiamo alla responsabilità per garantire un sistema realmente operativo e uniforme su tutto il territorio nazionale. Con i nuovi LEA, la sanità pubblica italiana si allinea finalmente alle esigenze attuali di prevenzione, diagnosi precoce e accessibilità, restituendo al cittadino un diritto fondamentale: quello di curarsi senza barriere economiche.