Il ministro Teresa Bellanova parla dei migranti e dell’agricoltura: “Senza un flusso programmato di immigrazione, e quindi manodopera, è un problema”.
Intervenuta ai microfoni de Il Corriere della Sera, il ministro Teresa Bellanova ha parlato dei suoi progetti per il nuovo governo e della situazione interna al Pd, dove aleggia lo spettro di una scissione da parte dei renziani.

L’intervista di Teresa Bellanova ai microfoni de il Corriere della Sera
Nella prima parte della sua intervista la Bellanova ha parlato del mancato passaggio di consegne con i predecessori della Lega.
“La prima cosa che ho fatto dopo il giuramento è stata quella di cercare il mio predecessore. Una, due, tre volte. Non sono stata richiamata. Il ministro non ha voluto fare nessun passaggio di consegne. È accaduto anche per altri ministeri”.
Teresa Bellanova parla dell’immigrazione e del lavoro
Il neo ministro delle politiche agricole ha poi affrontato il tema dell’immigrazione, un fenomeno utile per il lavoro nei campi.
“Vediamo se riusciamo ad affrontare l’emergenza italiana, che non si chiama immigrazione ma lavoro […]. Tante aziende mi chiamano perché se non c’è un flusso programmato dell’immigrazione, e quindi della manodopera, è un problema”.
Bellanova ha poi parlato del caporalato e delle condizioni in cui vivono i migranti nei campi, dove sono costretti a lavorare in schiavitù.
“Non intendo indietreggiare di un millimetro sull’applicazione della legge sul caporalato. Che è repressione ma anche prevenzione”.

Le offese sui social network
Teresa Bellanova ha poi commentato gli insulti che ha ricevuto sui social nel giorno del suo giuramento al Quirinale.
“Io ho 61 anni, sono una donna fortunata perché faccio il Ministro. Potevo morire insieme alle mie colleghe a quindici anni in un pulmino dove erano stipate 40 persone invece di 9 […]. Onestamente non mi sono sentita ferita, chi ha avuto la mia vita non può permettersi di stare lì a fare la vittima“.
La scissione di Matteo Renzi
Nella parte conclusiva della sua intervista la Bellanova ha parlato anche del ruolo di Matteo Renzi.
“È quello che più ha lavorato perché questo Paese non cadesse in una pratica antidemocratica, oggi parliamo di questo. Poi parleremo di una eventuale scissione e io con molta chiarezza dirò da che parte sto”.