Il Tribunale di Rieti ha condannato i cinque imputati a processo per il crollo di due palazzine in occasione del terremoto ad Amatrice.
Terremoto ad Amatrice, condannati in primo grado i cinque imputati a processo per il crollo delle palazzine di piazza Sagnotti. Nel crollo rimasero drammaticamente uccise diciotto persone, mentre tre rimasero ferite. Gli imputati erano accusati di erano accusati di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni. Il Giudice inoltre ha condannato gli imputati stessi e i responsabili civili al risarcimento dei danni.
Il dramma del terremoto e la tragedia del crollo della palazzine
Il terremoto ad Amatrice risale al 24 agosto del 2016 e ancora oggi rappresenta una ferita aperta nella storia dell’Italia. Una pagina dolorosa e difficile da accettare, lì dove la calamità naturale, incontrollabile, incontra l’errore umano.
Nel corso del terremoto crollarono due palazzine popolari in piazza Sagnotti. Nel crollo rimasero uccise diciotto persone. Tre sarebbero rimaste ferite.
Terremoto ad Amatrice, 5 condanne per il crollo delle palazzine
Il Tribunale di Rieti si è espresso sui cinque imputati condannando in primo grado Ottaviano Boni a ‘9 anni di carcere, Luigi Serafini a 8 anni, Franco Aleandri a 7 anni, Maurizio Scacchi a 5 anni e Corrado Tilesi a 7 anni. Si tratta dell’allora direttore tecnica della Sgeao,dell’amministratore unico dell’azienda, dell’allora presidente dell’IACP, del geometra della Regione Lazio e dell’ex assessore del Comune di Amatrice. Tutti erano accusati di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni.
Il Giudice del Tribunale di Rieti ha inoltre condannato gli imputati e i responsabili civili al risarcimento dei danni, che dovrà essere quantificata.