Terremoto Centro Italia, Mario Draghi ad Amatrice per le celebrazioni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cinque anni dal terremoto del Centro Italia, Draghi ad Amatrice

Mario Draghi

Mario Draghi ad Amatrice in occasione delle celebrazioni per il quinto anniversario del Terremoto del Centro Italia.

Sono trascorsi cinque anni dal terremoto del Centro Italia, che ha lasciato una ferita indelebile nel cuore del nostro Paese. Una ferita ancora visibile, con le macerie che ancora occupano le strade di alcuni delle località colpite dal sisma. In occasione dell’anniversario, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato ad Amatrice, uno dei luoghi-simbolo del terremoto.

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Draghi ad Amatrice per le celebrazioni del sisma del 2016

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha deposto una corona di alloro alla base del Monumento in memoria delle vittime del terremoto presso il parco ‘Giovanni Minozzi’.Alle 11.00 è iniziata la funzione religiosa.

Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino. In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l’impegno del Governo“, ha dichiarato Mario Draghi.

Mario Draghi
Mario Draghi

Terremoto del Centro Italia, il vescovo di Rieti: “Non abbiamo bisogno di nuovi presepi ma di piccoli centri attivi a presidio del territorio”

Non abbiamo bisogno di nuovi presepi, ma di piccoli centri attivi a presidio di un territorio ancora straordinario e attrattivo per la autenticità dei suoi luoghi“, ha dichiarato il vescovo di Rieti durante la funzione religiosa in ricordo delle vittime. “La ricostruzione è partita ma non basta ricostruire occorre ancora prima costruire un nuovo rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Non limitarsi cioè a riprodurre le forme del passato ma lasciarsi provocare dalla natura. La natura che è creativa e aperta al futuro“, ha aggiunto il vescovo, che poi ha concluso: “Non si tratta di un nostalgico recupero della dimensione bucolica ma di un progetto di investimento economico e di sviluppo demografico rivolto ad una parte dimenticata del nostro Paese che tale era ben prima del 2016. Questi borghi vanno ripensati perché oggi sono luoghi di grandi potenzialità: ciò accade se sapremo stipulare un vero e proprio contratto tra la città e la montagna. C’è un enorme debito che le città hanno maturato verso le aree interne e i loro piccoli insediamenti. E’ arrivato il momento di onorare questo debito con un progetto di reciprocità economica“.

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ultimo aggiornamento: 24 Agosto 2021 12:54

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