Comunità Democratica scuote il Partito Democratico: la rinascita dei cattolici dem sfida la leadership di Elly Schlein.
La leadership di Elly Schlein alla guida del Partito Democratico si trova di fronte a una nuova sfida interna. Il 18 gennaio a Milano sarà ufficialmente presentata Comunità Democratica, un’iniziativa che punta a rappresentare la rinascita della corrente cattolica-democratica.
Questa mobilitazione solleva un interrogativo centrale: quale sarà il futuro rapporto tra questa corrente e il Partito Democratico?
Nuovo terremoto per il PD di Elly Schlein
Graziano Delrio, promotore dell’iniziativa, ha spiegato che l’obiettivo di Comunità Democratica è quello di “far capire che la cultura politica dei cattolici democratici può dare molto al Paese, come in altri tornanti storici. Chiediamo una maggior accoglienza e spazio, nel Pd o anche fuori dal Pd“-
Le sue parole, come riportato da Libero Quotidiano, lasciano quindi aperta una doppia possibilità: operare all’interno del Pd o creare un nuovo soggetto politico.
Tra i partecipanti all’evento, figurano nomi di peso come Romano Prodi, Pierluigi Castagnetti, erede della tradizione dei popolari, ed Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Oltre a loro, saranno presenti Stefano Lepri, Patrizia Toia, Silvia Costa, Fabio Pizzul, Paolo Ciani e diversi amministratori locali di ispirazione cattolica.
Il dilemma di restare al PD o guardare altrove
Graziano Delrio e gli altri organizzatori hanno sottolineato che, al momento, l’intenzione è quella di restare nel Pd e rafforzare la rappresentanza dei cattolici democratici all’interno del partito.
Tuttavia, l’ambiguità non è ancora risolta. Osvaldo Napoli, esponente di Azione, ha evidenziato: “Un conto è la sua costituzione come area culturale all’interno del Pd, altra cosa, ovviamente, sarebbe la nascita di una forza esterna a quel partito“.
Nel frattempo, tra i riformisti del Pd, l’iniziativa ha destato preoccupazione. Dario Parrini ha dichiarato: “Quando si valorizza il pluralismo nel Pd io sono felice, specialmente se si è consci della grande importanza di avere un partito unito e, al suo interno, un’area riformista coesa e solidale“.