La richiesta dell’Onu per le vittime del terremoto al confine tra Siria e Turchia: un risarcimento pari a quasi 400 milioni di dollari.
Continuano le operazioni di ricerca al confine tra Siria e Turchia, dove nei giorni scorsi un violento terremoto ha causato migliaia di vittime. La violenza del disastro naturale è stata tale che anche alcune squadre dei vigili del fuoco italiane si sono recate nella zona per mettersi alla ricerca di eventuali superstiti.
In questa situazione l’Organizzazione mondiale dei diritti umani ha richiesto una cifra dell’ammontare di quasi 400 milioni di dollari per vittime terremotate. Nel frattempo le operazioni delle squadre di soccorso non si fermano. Oltre alle squadre di soccorritori italiane, sul posto stanno giungendo anche aiuti da parte della Nato e del Papa.
Attualmente il numero delle persone estratte vive è 8mila. Ieri, a otto giorni dal disastro, altre tre persone sono miracolosamente state estratte vive. Nel frattempo i vigili del fuoco italiani stanno coordinando i soccorsi a Antiochia. Anche il ministro degli Esteri armeno si è recato in Turchia per toccare con mano le conseguenze del disastro.
Ararat Mirzoyan si è recato oggi, 15 febbraio, ad Ankara. Le migliaia di morti hanno sconvolto tutto il mondo, ed il ministro degli Esteri ha voluto mostrare la sua vicinanza. In questo frangente il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha sottolineato l’importanza della visita del ministro armeno, ringraziandolo anche per avere dato “una mano di amicizia alla Turchia in un momento difficile, dimostrando solidarietà e cooperazione”.
Da parte sua, il ministro turco ha dichiarato di aver inviato “100 tonnellate di aiuti umanitari” per i terremotati. Ha anche inviato una squadra composta da 28 soccorritori Adiyaman, una tra le tante zone colpite dal terremoto.
La liberazione del passaggio
In una situazione già drammatica e complicata, si aggiungono anche le difficoltà causate dalle intemperie e dal maltempo. In questa situazione, il presidente siriano Bashar al-Assad ha deciso di aprire due nuovi valichi di frontiera tra Siria e Turchia. Si tratta della zona nord ovest del Paese controllata da bande di ribelli.
