Si aggrava ancora il bilancio delle vittime del terremoto tra Turchia e Siria che ha superato il sisma del 1999.
Il devastante terremoto che ha colpito il confine tra Turchia e Siria la notte tra 5 e 6 febbraio ha superato quello del 1999 e quello del 1938. Il bilancio delle vittime arriva ad oltre 21mila e rischia di aggravarsi ulteriormente. Il presidente Erdogan ha definito il terremoto “il disastro del secolo” . Il numero delle vittime del sisma ha superato anche i 18.400 morti causati dal terremoto al largo di Fukushima, in Giappone, nel 2011.
La speranza di trovare sopravvissuti sotto le macerie è sempre più debole anche a causa delle condizioni meteorologiche. Nelle ultime ore però, nonostante il gelo, i soccorritori sono riusciti ad estrarre persone vive rimaste sotto le macerie per oltre 80 ore. Il presidente turco ha assicurato che nessuno rimarrà senza casa.
“Il disastro del secolo”
In Siria oggi è attesa la visita del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a causa della questione degli aiuti umanitari internazionali che vengono bloccati dal regime di Assad perché le zone colpite dal terremoto sono quelle abitate dai ribelli. Dall’unico posto di frontiera aperto fra i due paesi, a Bab al-Hawa, è transitato un primo convoglio di aiuti delle Nazioni Unite diretti nelle regioni controllate dai “ribelli” per circa 5mila sopravvissuti ma che sono inadatte all’emergenza attuale.
L’Onu ha ribadito che gli aiuti in Siria, dove ci sono 11 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza, “non devono essere politicizzati”. L’Ue ha risposto all’appello di aiuto mentre Italia e Romania hanno presentato un piano che prevede la fornitura di tende, sacchi a pelo, materassi, letti, alimenti e vestiti invernali. Intanto, tra i dispersi c’è ancora l’imprenditore italiano Angelo Zen e una famiglia italiana di origini siriane.