L’inferno degli ostaggi di Hamas, il racconto: “Hanno trasformato le ragazze nelle loro bambole”

L’inferno degli ostaggi di Hamas, il racconto: “Hanno trasformato le ragazze nelle loro bambole”

Testimonianze scioccanti da una seduta del Knesset rivelano l’orrore degli ostaggi nelle mani di Hamas.

La recente sessione della Knesset ha rivelato dettagli scioccanti e profondamente inquietanti riguardo alle condizioni degli ostaggi nelle mani di Hamas. Si tratta di un’organizzazione riconosciuta come terrorista da numerosi paesi. Durante questa seduta, Aviva Siegel, ex ostaggio, ha fornito una testimonianza straziante sul trattamento subito dagli ostaggi nella Striscia di Gaza. Con parole cariche di dolore, Aviva ha descritto i soprusi: “I terroristi portano vestiti inappropriati alle ragazze, le vestono come bambole…Hanno trasformato le ragazze nelle loro bambole, con cui possono fare quello che vogliono

donna minacciata e picchiata

Hamas: la voce degli ostaggi

Le parole di Aviva Siegel, che è stata rapita insieme a sua figlia Shir e a suo marito Keith dal kibbutz di Kfar Aza, hanno gettato luce sulle atrocità commesse nei tunnel sotto l’exclave palestinese. Nonostante il salvataggio di alcuni membri della sua famiglia, Keith rimane ancora nelle mani di Hamas. Aviva ha espresso la sua disperazione: “Vorrei tornare ad essere un ostaggio per proteggere quelle ragazze, come ho fatto quando ero lì. Mi sentivo come se fossero le mie figlie

Shir ha espresso la sua frustrazione per l’assenza dei ministri durante la sessione. Ha anche sollevato domande cruciali sulla mancanza di azione e attenzione verso queste vittime. Il suo appello emotivo ai membri del parlamento e ai politici è chiaro: “Perché dobbiamo essere noi, le famiglie distrutte, e voi ad ascoltare queste cose? Perché le persone importanti, quelle che prendono le decisioni, non le ascoltano?

Un’altra testimone, Chen Goldstein Almong, anch’ella ex ostaggio, ha confermato le orribili condizioni degli ostaggi, specialmente delle donne e delle ragazze.

Ha rivelato che molte donne prigioniere a Gaza hanno smesso di avere il ciclo mestruale: “Forse è per questo che dovremmo pregare, che sia il loro corpo che sta cercando in qualche modo di proteggersi cosicché, Dio non voglia, non possano rimanere incinte“.

Critiche al governo e la sofferenza silenziosa delle donne

Il governo ha ricevuto delle critiche per il mancato coordinamento tra le agenzie incaricate di fornire assistenza alle vittime di violenze sessuali. L’efficacia e la sufficienza degli sforzi per aiutare queste vittime stato messo in discussione, in particolare in relazione agli attacchi del 7 ottobre. Durante questi attacchi, sono state registrate oltre 1500 testimonianze di brutali stupri e sevizie commesse contro donne israeliane.