Terzo mandato, la dura critica di Vittorio Feltri: “Guinzaglio legislativo”

Terzo mandato, la dura critica di Vittorio Feltri: “Guinzaglio legislativo”

La polemica sul terzo mandato: interviene Vittorio Feltri.

Vittorio Feltri, giornalista e commentatore noto per i suoi interventi pungenti, critica apertamente la decisione di imporre limiti ai mandati elettorali.

Per Feltri, questa restrizione non solo sminuisce la libertà di scelta degli elettori ma mette anche in discussione il concetto stesso di democrazia, che dovrebbe garantire ai cittadini il controllo diretto sulle loro comunità. “Invito a osservare la vicenda dalla parte degli elettori. Perché togliere loro il diritto di votare chi gli pare e piace?“, sono le parole del noto giornalista.

Vittorio Feltri

Il punto di vista di Feltri sul terzo mandato

Attraverso esempi concreti, Feltri evidenzia come l’assenza di limiti di mandato in altre realtà europee dimostri l’infondatezza di tale restrizione in Italia, invitando a una riflessione sul vero beneficiario di questa normativa.

Ma il rischio sarebbe di trovare in giro a far danni al bigliardo Pier Ferdinando Casini, oggi felicemente e così giovane all’undicesima legislatura” attacca Feltri, ricordando come questa regola non vale per i deputati e i senatori italiani.

La posizione del noto giornalista è chiara: limitare i mandati significa limitare la sovranità popolare, elemento cardine del sistema democratico. Questa critica va oltre il caso specifico per interrogarsi sull’essenza delle nostre istituzioni democratiche e sul diritto inalienabile degli elettori di esprimere la propria volontà senza costrizioni.

La libertà di scelta elettorale

La decisione della Commissione affari costituzionali del Senato di bocciare l’emendamento che avrebbe consentito ai sindaci di ricandidarsi per un terzo mandato ha scatenato un’ampia discussione nel panorama politico italiano.

Questa mossa, interpretata da alcuni come una strategia politica, ha messo in luce le complesse dinamiche di potere e le strategie adottate dai diversi schieramenti.

Tuttavia, al di là delle manovre politiche, si pone una questione di principio: il diritto degli elettori a scegliere liberamente i propri rappresentanti. Vittorio Feltri, con la sua nota capacità critica, conclude: “Non mi pare affatto bello che si imponga un guinzaglio legislativo a chi deve poter scegliere liberamente chi è il migliore, o il meno peggio.”