La leader di +Europa Emma Bonino ha parlato della deriva del partito unico del Terzo Polo e la lite tra Renzi e Calenda.
“In questa vicenda c’è un dato personale molto forte. Come si dice? Non possono esserci due galli in un pollaio, meno male che noi ne siamo rimasti fuori” ha detto Emma Bonino intervistata da La Repubblica. La leader di +Europa si sente sollevata per il pericolo scampato dato che la scorsa estate ha rischiato di allearsi con Carlo Calenda per le politiche di settembre.
+Europa e Azione avevano già creato una federazione ma il no di Calenda all’alleanza con il centrosinistra ha fatto rompere la promessa di unione tra i due partiti liberali. Per l’ex radicale Bonino, il leader di Azione è “l’uomo dei voltafaccia”. “Io ho in mente quello del 7 agosto dell’anno scorso, quando ruppe il patto con il Pd di Letta e con noi di +Europa. Eppure aveva baciato solo qualche giorno prima in conferenza stampa Enrico Letta e, se ci fosse stato Nicola Fratoianni, avrebbe abbracciato pure lui, per suggellare l’accordo” ricorda l’ex senatrice.
Il partito unico del Terzo Polo era una sciocchezza
Dopo quell’atto, Emma Bonino dichiara: “Ho perso qualsiasi tipo di fiducia, non mi fido più”. Per questo motivo, “quando hanno deciso di fare questo Terzo polo fritto e mangiato, non mi hanno chiamata affatto. Diciamo che sono virtuosa per mancanza di tentazioni” dichiara la leader di +Europa sul progetto di partito unico naufragato dai due partiti centristi liberali che avrebbero potuto includere anche +Europa appartenente alla stessa corrente politica e alla stessa famiglia europea.
Per quanto riguarda Matteo Renzi invece non si sbilancia e dice: “Non lo conosco molto, ma ci sarà pure una sua responsabilità certo“. Non si stupisce, dunque, Emma Bonino per questo matrimonio finito troppo presto tra Renzi e Calenda, sia per il passato (esperienza personale dell’ex radicale) di Calenda sia per i protagonismi di entrambi. Bonino mette in chiaro che per lei quel voltafaccia del leader di Azione è stato un punto di non ritorno e che da allora i due non si sono più parlati. Ma la leader di +Europa era sicura che “era una sciocchezza il tentativo del partito unico, perché non si fa un partito dall’alto, dalla sera alla mattina”.